E’ iniziata la 64a edizione del Festival di Sanremo. Che sia il Festival della canzone italiana è quasi secondario. In ogni caso ha fatto il suo bello share: visto da quasi 12 milioni e mezzo di italiani (il 45,77% di share) nella prima parte, da 5 milioni e 680 mila con il 47,14% di share nella seconda. Risultato buono ma meno dell’anno scorso.
Subito, ancor prima che si levi il sipario, il comizio di Beppe Grillo, poi, appena Fabio Fazio sale sul palco, la minaccia di suicidio dei lavoratori campani senza stipendio. Quindi la malinconia della musica di un tempo, con Luciano Ligabue, per la prima volta all’Ariston, che rende omaggio a Fabrizio De Andrè nel giorno del suo compleanno, cantando Creuza de Mar. Poi con Fazio che indossa l’impermeabile di Enzo Jannacci, Tito Stagno e Raffaella Carrà che rendono omaggio ai 60 anni della Rai.
Luciana Littizzetto fa il suo ingresso tra piume rosa e reggiseno a balcone, più che a balconcino, accompagnata da uno stuolo di ballerine degno del Moulin Rouge. Poi si contiene nel rigore degli abiti Gucci, fa qualche battuta ma reprime certi eccessi della domenica sera a Che tempo che fa. Appare esplosiva con il “costume” di Raffaella Carrà per “Rumore”, tutina aderente di velluto nero con spalline, anzi, spallone, di lustrini, pantaloni a zampa di elefante super zeppe. Rende omaggio a Freak Antoni, leader degli Skiantos, e mentre l’orchestra suona “Mi piaccion le sbarbine” snocciola i suoi aforismi più celebri.
Ma le star della prima sera sono Laetitia Casta e, appunto, la Raffaella nazionale. La prima, bellissima, trucco leggero salvo un rossetto rosso sangue, canta “Meraviglioso” di Modugno in risposta a “Ne me quitte pas” di Jacques Brel cantata da Fazio. Un siparietto delizioso, anzi, un intermezzo notevole. Spettacolo, davvero. Balla e canta quasi in lingerie, ma mai volgare, la giovane corsa che fece il suo esordio all’Ariston 15 anni fa. Artistica, certo. Conclude con un omaggio a Monica Vitti cantando “Ma ‘ndo vai”, circondata da ballerini e piume nere, per essere poi coperta da una nuvola di coriandoli glitter colorati.
Le canzoni? La gara ha visto in scena i primi sette “Campioni”, ognuno con due brani, di cui uno scelto da Televoto e stampa. Arisa resta in gara con “Lentamente”, Cristiano De Andrè prosegue con “Il cielo è vuoto”, il suo titolo più pop, i Perturbazione (molto deludenti) con “L’unica”, Raphael Gualazzi e Bloody Betroots vanno verso la finale con la dance di “Liberi o no”, Frankie Hi-Nrg Mcva avanti con “Pedala”,Antonella Ruggero con “Da lontano”, Giusy Ferreri con ”Ti porto a cena con me”.