20 Aprile 2024, sabato
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Droga, la Consulta: Fini-Giovanardi incostituzionale

La Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge contro l’uso di sostenze stupefacenti firmata da Gianfranco Fini e Carlo Giovanardi. Secondo la Consulta, l’equiparazione tra lo spaccio di droghe leggere a quelli di droghe pesanti ai fini del trattamento sanzionatorio è all’origine del vizio di costituzionalità. Una nota della Corte spiega che è stata “dichiarata l’illegittimità costituzionale – per violazione dell’art. 77, secondo comma, della Costituzione, che regola la procedura di conversione dei decreti-legge – degli artt. 4-bis e 4-vicies ter del dl 30 dicembre 2005, n. 272, come convertito con modificazioni dall’art. 1 della legge 21 febbraio 2006, n. 49, così rimuovendo le modifiche apportate con le norme dichiarate illegittime agli articoli 73, 13 e 14 del d.P.R. 9
ottobre 1990, n. 309 (Testo unico in materia di stupefacenti)”. Con la decisione della Corte si torna alla normativa precedente, ovvero alla legge Iervolino-Vassalli, la 162/1990. In attesa del giudizio Stefano Anastasia, presidente della Società della Ragione, aveva spiegato che la bocciatura della Fini-Giovanardi avrebbe avuto conseguenze pressoché immediate su circa 10mila detenuti, perchè “gli arrestati per droghe leggere sono il 40% degli arrestati per reati in materia di stupefacenti. In sostanza, le pene andrebbero riconteggiate e ridotte, con un’ondata quindi di scarcerazioni. La corte ha censurato il fatto che le norme antidroga siano state inserite nel Decreto legge sulle Olimpiadi invernali di Torino del 2006, con emendamenti estranei all’oggetto e alle finalità del decreto. E così ha cancellato la norma con cui si erano parificate «ai fini sanzionatori» droghe pesanti e leggere: con la Fini-Giovanardi erano infatti state elevate le pene, prima comprese tra due e sei anni, per chi spaccia hashish, prevedendo la reclusione da sei a venti anni con una multa compresa tra i 26mila e i 260mila euro.

Gasparri: decisione dalle conseguenze devastanti

La decisione della Corte Costituzionale di dichiarare incostituzionale la legge Fini-Giovanardi “avrà conseguenze sociali devastanti” perché “si smantella di colpo un impianto normativo che ha prodotto ottimi risultati soprattutto in termini di prevenzione, che fu il frutto di un ampio dibattito e che recepì tutte le indicazioni provenienti dagli operatori del settore, dalle comunità di recupero, dalla società civile, ha detto il vicepresidente del senato, Maurizio Gasparri. “Oggi si è scritta una pagina buia della storia giuridica del nostro paese. Spiace che tanta superficialità diventi il tratto saliente di un organo che doveva essere di garanzia e invece diventa strumento di demolizione della società italiana. La Corte costituzionale è sempre di più un grave problema di questo paese”

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