29 Marzo 2024, venerdì
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“Rispetto delle regole come volano di vera integrazione”

1536448_1374613746131006_469704771_nIl candidato Melani (Pd) incontra le associazioni dei cittadini stranieri:

“Solo così gli immigrati possono essere una risorsa preziosa per Fucecchio”

Associazione Nosotras: “Una donna sindaco può giovare alla governance”

Integrazione, solidarietà, tolleranza e inclusione. Sono queste le parole chiave del programma di Silvia Melani, candidato alle primarie del Pd per il Comune di Fucecchio, sul tema dell’immigrazione. Concetti che però, per non restare lettera morta o generica aspettativa per il futuro, devono essere accompagnati da una premessa basilare: il rispetto delle regole da parte di tutti. La Melani ha incontrato venerdì sera alcuni gruppi di cittadini stranieri e associazioni impegnate nella tutela degli immigrati, ascoltando i loro problemi ed elaborando insieme proposte per il prossimo mandato amministrativo. Erano presenti anche italiani, a riprova del fatto che il reciproco rispetto è alla base di una condivisione del programma di governo.

“In dodici anni la popolazione straniera a Fucecchio è quadruplicata – spiega la Melani – ed è un dato di cui tenere conto per ogni analisi seria sull’argomento. Quando si parla di immigrazione, spesso il pensiero corre a situazioni alle imprese commerciali gestite da cinesi, al decoro di piazza Montanelli e delle case del centro storico. Ecco perché mi ha colpito scoprire che gli immigrati che lavorano sono i primi a chiedere ai propri connazionali presenti sul territorio il rispetto della legalità come base di una civile convivenza e volano di vera integrazione. Molti spesso parlano dell’inclusione sociale come della mera rivendicazione di diritti, e questo resta un punto imprescindibile per un’amministrazione di centrosinistra attenta alle esigenze dei più deboli. Tuttavia è bene chiarire che alle politiche di inclusione si deve accompagnare il rispetto dei doveri di legalità”.

“Sappiamo bene che non tutte le aziende gestite da stranieri sono irregolari, ma sarebbe ipocrita far finta di non vedere che c’è un consistente numero di imprese diffuse a macchia di leopardo tra capannoni e appartamenti dove si vive e si lavora in condizioni precarie, specie nell’area della ex Saffa. Ad appena venti metri dalla strada che collega a Santa Croce c’è un mondo a parte, che troppe volte è stato ignorato per questioni di comodo o tollerato per motivi ideologici. Pochi giorni fa con il mio comitato siamo andati a visitare l’area: stabilimenti dismessi, fatiscenti, operai e bambini che lavorano e mangiano negli stessi spazi, panni stesi alle finestre delle fabbriche. Ebbene – continua Silvia Melani – questa situazione non è tollerabile, a tutela di tutti i cittadini (italiani o stranieri che siano) che svolgono la propria attività seguendo le leggi e pagando le tasse. Se il Comune avesse fatto emergere l’illegalità dove regna il sommerso, forse oggi anche quelle imprese produrrebbero benessere per tutti. Sono gli stessi immigrati che ci chiedono di guidare il processo di integrazione, operando controlli sui capannoni e costruendo relazioni internazionali con le autorità straniere per attrarre imprese sul territorio”.

“Siamo convinte che la presenza di una donna al vertice dell’amministrazione giovi alla governance di una cittadina – spiegano Laila Abi Ahmed, presidente di Nosotras Onlus, e Lina Calliopi, rappresentante della comunità peruviana locale – e al futuro sindaco chiediamo una sensibilizzazione sulla condizione delle donne e delle famiglie degli immigrati, e crediamo che Silvia abbia le qualità per poter agire bene. Il sindaco dovrà occuparsi anche della gestione delle piazze come luoghi di aggregazione e socializzazione: chiediamo un welfare capace di dare delle risposte nel sostenere l’autodeterminazione e l’empowerment delle comunità”.

Un tema, quello dell’immigrazione, che a Fucecchio è particolarmente sentito per ragioni demografiche: basti pensare che sui 23.361 residenti – tra capoluogo e frazioni – il 16,5% arriva da altri Paesi (3.855, di cui 1904 maschi e 1.951 femmine). Nel 2000 la percentuale era del 4,1%, con meno di 900 abitanti. Nel 2012 i cittadini stranieri provengono prevalentemente dalla Cina (43%), dall’Albania (22,1%), dal Marocco (8,7%), dal Senegal (6,4%) e dalla Romania (6,2%). Rispetto al 2000, i cittadini cinesi sono più che sestuplicati e i senegalesi più che quadruplicati.

Ufficio Stampa

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