Sono oltre 4.500 le nuove imprese fondate negli ultimi cinque anni da imprenditori italiani nel territorio ticinese, soprattutto nella zona di confine. Lo rivela un’analisi effettuata da Orell Füssli (Ofwi) su incarico della SonntagsZeitung. Gli imprenditori italiani prediligono in particolare Lugano (1.516 nuove aziende) e Chiasso (543). Secondo il settimanale svizzero, si è sviluppata una sorta di economia parallela, da cui la popolazione locale non può trarre quasi nessun beneficio. Queste imprese approfittano delle attrattive condizioni di ubicazione, tra le quali leggi di lavoro più elastiche, minori oneri amministrativi e imposte più basse, ma traggono anche vantaggio dalla vicinanza alla Lombardia, dove si trovano “persone altamente qualificate a metà prezzo”: le aziende perciò assumono nella maggior parte dei casi prevalentemente frontalieri. Da un recente rapporto sempre del centro studi Ofwi emerge inoltre che i fondatori di imprese venuti da oltreconfine sono un vero e proprio “motore per il mercato svizzero del lavoro”: quattro nuove imprese su dieci vengono fondate da stranieri. Secondo lo studio, gli immigrati più attivi sono i tedeschi: negli ultimi anni hanno creato “centinaia di migliaia” di posti di lavoro, con una punta di 60 mila nel 2009. Dopo i tedeschi si piazzano gli italiani, con 2.446 nuove imprese e 5.527 posti lo scorso anno, principalmente nel commercio all’ingrosso, nella gastronomia e nell’edilizia.