18 Aprile 2024, giovedì
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In 2 anni 380 incidenti nelle manovre a terra

L’11 novembre 2012 a Fiumicino un operaio addetto al carico bagagli muore schiacciato tra un carrello elevatore e il portellone dell’Airbus della Tap Portugal atterrato da Lisbona. È il più grave tra i 380 incidenti accaduti negli ultimi due anni durante le manovre «a terra» effettuate negli aeroporti d’Italia. Incursioni in pista, come accaduto a Verona, ma anche piattaforme che «bucano» la carlinga dei jet. Pontili d’imbarco che ammaccano i portelloni dei velivoli, come nel caso del Boeing 777 che il 30 settembre del 2012 è stato «sfondato» al Leonardo da Vinci dal «loading bridge»numero 708 «al termine delle opeazioni di imbarco dei passeggeri, mentre erano ancora in atto le operazioni di carico bagagli». «L’incidente non ha provocato lesioni a persone ma ha determinato la cancellazione del volo a causa dei danni strutturali subiti dall’aeromobile», scrive l’Agenzia per la Sicurezza, che raccoglie e classifica gli scontri in pista ma anche gli «inconvenienti» e cioé la violazione delle normative di safety e security che avrebbe potuto comportare rischi. Sfogliando l’ultimo Rapporto informativo sullo stato dell’aviazione civile in Italia si può così scoprire che «tra inconvenienti, inconvenienti gravi e incidenti, nel 2012 l’Ansv ha ricevuto 2.423 segnalazioni». Con un aumento rispetto all’anno precedente, quando gli eventi registrati erano stati 2.361. Togliendo dall’elenco gli inconvenienti accaduti in volo, l’accensione di spie che segnalano il malfunzionamento di apparati di bordo, gli atterraggi d’emergenza e 197 birdstrike (scontri con gabbiani e stormi al decollo o all’atterraggio), restano appunto quei 380 «scontri» in pista in appena due anni che non sono certo poco.
A Verona gli addetti all’handling puntano il dito contro il passaggio della gestione dell’assistenza al volo dall’Aeronautica all’Enav, che dovrà avvenire a giugno prossimo. Loro, gli handler, pare si fidino più degli uomini-radar militari che dei civili in arrivo (e in addestramento in questi giorni. L’onorevole Marietta Tidei, nell’interrogazione presentata l’11 settembre scorso al Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi chiede «perché non possano essere trasferiti all’Enav i controllori con le stellette, facendo risparmiare il Ministero delle Finanze,azionista di Enav» centomila euro ad operatore.
A l Leonardo da Vinci i sindacati addebitano le responsabilità alla deregulation. «Gli handler, per accaparrarsi nuove compagnie-clienti – spiega Stefano Menichetti dell’Ugl – hanno abbassato i prezzi. Per la movimentazione bagagli, la pulizia del velivolo e i servizi accessori. Fanno pagare in media da quattrocento a mille euro a toccata, risparmiando spesso sulla manutenzione dei mezzi per rientrare delle spese. Di qui l’aumento degli incidenti in pista».

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