Sede legale in Olanda, residenza fiscale nel Regno Unito (ma “questa scelta non avrà effetti sull’imposizione fiscale cui continueranno a essere soggette le società del gruppo nei vari paesi in cui svolgeranno le loro attività”), quotazione a New York e Milano per la holding Fiat Chrysler Automobiles. Il consiglio di amministrazione di Fiat ha approvato oggi la riorganizzazione societaria e la costituzione di Fiat Chrysler Automobiles (“FCA”), “un costruttore di automobili integrato e globale”. Il gruppo, che assicura che non ci sarà alcun impatto sull’occupazione con la nuova organizzazione, ha confermato la presentazione del nuovo piano strategico a inizio maggio. E’ “una delle giornate più importanti della mia carriera in Fiat e in Chrysler”, ha commentato l’a.d. di Fiat e presidente di Chrysler Sergio Marchionne. “La nascita di Fiat Chrysler Automobiles segna l’inizio di un nuovo capitolo della nostra storia”, ha detto il presidente della Fiat John Elkann.
Sale l’utile netto, cala quello della gestione ordinaria. Il cda: niente cedola. Sale l’utile netto a 1,9 mld, cala l’indebitamento a 6,6 mld, ma l’utile della gestione ordinaria è pari a 3,4 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3,5 miliardi di euro del 2012. Questi i principali dati 2013 del gruppo Fiat, il cui cda (chiamato oggi non solo ad approvare i risultati dell’esercizio 2013 e del quarto trimestre ma anche a esaminare le proposte dell’amministratore delegato Sergio Marchionne per il nuovo gruppo frutto della fusione con Chrysler) ha deciso “di non raccomandare la distribuzione di un dividendo alle azioni Fiat”. Una decisione assunta “considerando che Fiat intende mantenere un equilibrato livello di liquidità a segno dell’acquisizione della quota minoritaria in Chrysler Group”. Tornando ai conti, al 31 dicembre 2013 l’indebitamento netto industriale del gruppo Fiat è pari a 6,6 miliardi di euro, in calo rispetto agli 8,3 miliardi di euro registrati al 30 settembre 2013, grazie ai flussi di cassa positivi generati nel trimestre da Chrysler (1,4 miliardi di euro) e da Fiat esclusa Chrysler (0,3 miliardi di euro). L’utile netto del gruppo Fiat è stato nel 2013 di 1,95 miliardi di euro (896 milioni di euro nel 2012, rideterminato dopo l’adozione dell’emendamento allo Ias 19). Include 1,5 miliardi di euro riferiti all’impatto positivo della rilevazione di imposte differite attive nette di Chrysler compensato da oneri atipici netti per 0,5 miliardi. Il gruppo ha chiuso il 2013 con un utile della gestione ordinaria pari a 3,4 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3,5 miliardi di euro del 2012 (rideterminato a seguito dell’adozione dell’emendamento allo Ias 19), ma in crescita di 0,1 miliardi di euro a parità di cambi di conversione. Per il 2014 il gruppo Fiat prevede ricavi di circa 93 miliardi di euro, utile della gestione ordinaria nell`intervallo tra circa 3,6 e 4 miliardi di euro, utile netto nell’intervallo tra circa 0,6 e 0,8 miliardi di euro, con un utile per azione in miglioramento da circa 0,10 euro (esclusa gestione atipica) a un intervallo tra circa 0,44 e 0,60 euro (l’obiettivo di utile netto considera un aumento di 0,5 miliardi di euro dell’onere relativo alla fiscalità differita in conseguenza delle imposte differite attive nette, relative a Chrysler rilevate a fine 2013). In borsa il titolo Fiat è stato sospeso al ribasso dopo la diffusione dei conti.
Maserati, boom dei ricavi. Maserati, brand emiliano del gruppo Fiat, ha chiuso il 2013 con una crescita delle consegne del 148% a/a a 15.400 veicoli grazie al successo ottenuto dalla Quattroporte e dalla Ghibli, lanciate nel corso dell’anno. La Quattroporte è stata commercializzata in 7.800 unità, mentre di Ghibli, sul mercato da ottobre, ne sono state consegnate 2.900 unità. Conseguentemente i ricavi sono aumentati del 120% a 1,659 miliardi e l’utile della gestione ordinaria è migliorato di 114 milioni a 171 milioni e l’Ebit ammonta a 106 milioni (57 milioni in 2012).
Cresce anche Ferrari. Sono cresciuti del 5%, pari a 2335 milioni di euro, i ricavi di Ferrari nel 2013, in linea con il forte aumento registrato dai marchi di lusso del gruppo. Ferrari ha chiuso il 2013 con un utile della gestione ordinaria e un Ebit di 364 milioni di euro, in crescita di 29 milioni rispetto al 2012.