Matteo Renzi dice che non si farà ingabbiare, che sulla legge elettorale non si scherza, che le carte sono ormai in tavola, che nessuno può bluffare, che tutto è migliorabile e che però stavolta l’accordo c’è, viaggia sull’asse Palazzo Vecchio-Palazzo Grazioli, e che per questo il treno su cui il sindaco è salito con Berlusconi non si fermerà a metà percorso e arriverà in stazione. Questa la versione di Renzi, veritiera per molti versi. Ma la cronaca della giornata di ieri ci offre anche elementi utili a comprendere come sui binari del Pendolino esistano ancora alcuni ostacoli.