19 Marzo 2024, martedì
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Hanoi, viaggio nella capitale del Vietnam

Una riflessione a parte la merita il traffico di Hanoi… il rinomato traffico vietnamita è spaventevolmentecaotico!

Apparentemente non ci sono regole di guida, il senso di marcia è solo un consiglio, le precedenze non esistono e i semafori sono lì di bellezza. In strada vince la regola del più forte e del più grande. C’è chi definisce il Vietnam come “la Napoli asiatica”, ma penso che rispetto ad Hanoi Napoli sia niente: addirittura in tre, quattro, cinque (tutti senza casco ovviamente) su un cinquantino, gente che trasporta qualsiasi cosa sui motorini, dalle lastra di vetro, a statue, o immense quantità di carta igienica…

Il problema per i turisti nasce quando si vuole attraversare la strada o, come nel nostro caso, una rotonda: la fiumana di moto e macchine e bus continua infinita e non lascia spazio agli avventori a piedi, ma il trucco esiste! Bisogna buttarsi, quasi ad occhi chiusi, in mezzo alla strada: piano piano, guadagnando un metro alla volta come un consumato quarterback di football americano, si arriva sino alla sponda opposta per il semplice motivo che non sei tu ad evitare i mezzi di trasporto, sono loro che si scansano, sfiorandoti e lasciandoti passare. Il pedone è come in una bolla, cammina in mezzo ai veloci scooter ma loro lo evitano con manovre da straccio di licenza. Inoltre il sorpasso è selvaggio: a destra, a sinistra, in mezzo a due macchine, moto contromano, tagli di strada improvvisi, clacson a ripetizione…

Il secondo giorno della nostra permanenza ad Hanoi, sempre sotto la pioggia, siamo andati a visitare la prigione di Hoa Lo, usata dai coloni francesi per i prigionieri politici e in seguito dal Vietnam del Nord per i prigionieri di guerra durante la guerra del Vietnam, quando era sarcasticamente soprannominata dai prigionieri americani “Hotel Hilton”.

Negli anni Novanta la maggior parte della prigione è stata demolita, ma una parte rimane come museo ed è visitabile. Molto toccante la parte del braccio della morte e la zona delle donne e dei bambini.

Dopo la prigione siamo andati a visitare il Museo di Storia del Vietnam (Bao Tang Lich Su), che presenta resti e riproduzioni dalla preistoria ai giorni nostri. Personalmente ho trovato il museo bellissimo dal punto di vista estetico, soprattutto all’esterno, ma alquanto noioso nel contenuto. Purtroppo non abbiamo potuto visitare l’adiacente Museo di Storia Militare perché era chiuso.

Sfortunatamente in questo viaggio non ci è stato neanche possibile visitare il mausoleo di Ho Chi Minh, in quanto il corpo si trovava in Russia per il cambio dei fluidi per l’imbalsamazione. Peccato, perché sarebbe stato davvero interessante vedere quest’icona del Vietnam. Sarà per un’altra volta. Intanto abbiamo potuto ammirare il mausoleo da fuori, e la pagoda su un pilastro lì vicino, considerata una delle più emblematiche del paese.

Quella sera abbiamo avuto la possibilità di assistere a uno spettacolo di marionette sull’acqua, un’esibizione tradizionale vietnamita. Originario dei villaggi della regione settentrionale del delta del Fiume Rosso, il teatro delle marionette sull’acqua attuale è l’adattamento al gusto moderno degli spettacoli tradizionali risalenti all’XI secolo.

Come in altri spettacoli tradizionali vietnamiti, lo spettacolo inizia con un attacco musicale, a creare un’atmosfera gioiosa. L’orchestra, a differenza dello spettacolo delle origini, è oggi composta da musicisti professionisti. A me è molto piaciuto lo spettacolo, molto tradizionale e divertente per spettatori di ogni età.

Il Vietnam non è una meta facile, non offre un turismo comodo, ma è sicuramente una destinazione interessante.

In questo viaggio siamo riusciti solo a passare qualche giorno ad Hanoi e a compiere una mini crociera nella baia di Ha Long, ma ce ne siamo andati con la consapevolezza che un giorno ritorneremo a scoprire le altre meraviglie che questo paese nasconde.

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