24 Aprile 2024, mercoledì
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Barbone muore vicino l’Università Pontificia Arcivescovo e cardinali celebrano il suo funerale

Si chiamava Alessandro, aveva 63 anni e stava per strada da tempo, è morto una notte gelida di dicembre vicino all’ingresso della pontificia università Urbaniana, al Gianicolo. Nel pomeriggio di venerdì i suoi funerali sono stati celebrati dall’elemosiniere del Papa, l’arcivescovo Konrad Krajewski, che spiega tranquillo: «Io sono un vescovo di strada, è normale che ci fossi». Nella cappella dell’ateneo c’era anche il cardinale Fernando Filoni, prefetto di Propaganda Fide, il “papa rosso” che è anche gran cancelliere dell’università. E con lui «duecentocinquanta studenti e alcuni suoi amici», spiega l’elemosiniere: i clochard che vivono, come faceva Alessandro, nelle strade intorno al Vaticano.

L’esempio di Francesco – Sono stati gli studenti a chiedere alle autorità accademiche di poter celebrare nell’ateneo il funerale del clochard che avevano trovato morto poco distante dall’ingresso. Il cardinale Filoni ha subito sostenuto l’idea dei ragazzi. E a celebrare le esequie non poteva essere che Krajewski, l’arcivescovo che si fa chiamare «padre Corrado» («quando qualcuno ti chiama eccellenza, chiedi cinque euro di tassa per i poveri!», gli ha detto il Papa) e la notte, seguendo le indicazioni di Bergoglio («non aspettare dietro a una scrivania la gente che bussa, devi cercare i poveri») gira per Roma con la sua Fiat Qubo bianca per aiutare senzatetto e bisognosi. È stato lui, il 17 dicembre, a portare tre clochard (e il loro cane) a pranzo dal Papa per festeggiarne il compleanno. Uno di loro spiegava: «Sono stato al dormitorio ma preferisco dormire qui, sono un uomo libero». Per chi resta in strada ci sono panini, bevande calde, coperte, vestiti.

«La carne di Cristo» – Alessandro non ce l’ha fatta, ma gli studenti dell’Urbaniana non si sono voltati dall’altra parte. Forse pensando a ciò che Francesco aveva detto in San Pietro, a Pentecoste: «Se usciamo da noi stessi, troviamo la povertà. Oggi – fa male al cuore dirlo – trovare un barbone morto di freddo non è una notizia. Ma noi non possiamo diventare cristiani inamidati, quei cristiani troppo educati, che parlano di cose teologiche mentre prendono il tè, tranquilli. No! Noi dobbiamo diventare cristiani coraggiosi e andare a cercare quelli che sono proprio la carne di Cristo…».

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