27 Luglio 2024, sabato
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Renzi-Letta: slalom paralello su governo e legge elettorale

Feste finite e tutti al lavoro: il premier Enrico Letta, per mettere a punto il programma di governo che sarà poi oggetto dell’accordo di coalizione da siglare entro gennaio, possibilmente prima del 29 gennaio, quando il capo del governo sarà a Bruxelles per illustrare i suoi progetti alla commissione europea ; il segretario del Pd Matteo Renzi, che presentate la scorsa settimana le sue proposte di legge elettorale e le idee del Partito democratico per le riforme istituzionali ed economiche attende ora entro questa settimana la risposta degli altri partiti sul sistema di voto.  Una ripresa impegnativa, insomma, quella che si prospetta per il presidente del consiglio e per il segretario del Pd, che devono muoversi velocemente e in parallelo per non correre il rischio di entrare in rotta di collisione. I lettiani temono infatti che l’accelerazione sulla legge elettorale impressa da Renzi, che vorrebbe arrivare al primo voto della camera già in gennaio, sia l’anticamera per le elezioni anticipate e in concomitanza con le Europee chieste da Forza Italia e anche dal Movimento 5 Stelle. Ma Letta si è detto certo di riuscire a mettere tutti d’accordo sul programma di riforme e di rilancio del lavoro in corso di preparazione a palazzo Chigi. Un piano dettagliato, su un arco temporale di un anno, per cogliere tutte le opportunità che, secondo Letta,  ma anche secondo i ministri dell’Economia e dello Sviluppo, Fabrizio Saccomanni e Flavio Zanonato, arriveranno nel 2014 per l’Italia. Dopo i sacrifici del 2013, ha detto il premier più volte,  si cominciano a vedere i primi risultati, come la crescita degli ordinativi e della domanda interna e il calo dello spread, segnali che non vanno sprecati per abbassare nel 2014 le tasse per famiglie ed imprese. Ecco quindi che i lettiani chiedono compattezza alla maggioranza che sostiene il governo, mentre Zanonato, come del resto ha fatto il dimissionario viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, pretende chiarezza da Renzi:”Il  Pd deve decidere quale posizione ha nei confronti del governo: lo ritiene positivo per il paese e quindi lo sostiene e difende, pur proponendo di rivedere ministri e programma, oppure lo considera un bersaglio contro il quale lanciare strali ogni giorno?”, si è chiesto Zanonato. Per ora da Palazzo Vecchio, sede del municipio di Firenze,  nessuna risposta. Ma la partita, che si giocherà soprattutto sulla legge elettorale, sta per entrare nella fase decisiva. Con Renzi che considera indispensabile raggiungere subito l’intesa sul nuovo sistema di voto con tutte le forze politiche, senza posizioni precostituite, e Letta che non intende mettere in pericolo la stabilità del governo e ritiene necessario mettere d’accordo, prima di tutto Pd, Scelta civica, Nuovo centrodestra e Udc  su un progetto di riforma della legge elettorale da inserire nel patto di governo per l’intero 2014 e anche più.

Letta fa slittare il vertice italo-turco e nel pomeriggio vede Scelta civica

Nel corso di una cordiale conversazione telefonica, spiega una nota di Palazzo Chigi, il presidente del consiglio, Enrico Letta, ha informato il primo ministro turco, Recep Tayyip Erdogan, della decisione di posticipare il vertice intergovernativo previsto per il 17 gennaio a Istanbul. Il posticipo “in ragione degli impegni connessi alla definizione di Impegno 2014, il contratto di coalizione tra le forze politiche della maggioranza di governo”. La nuova data del vertice italo-turco verrà definita nelle prossime settimane. Il premier ha anche fatto sapere che le consultazioni informali su Impegno 2014  cominceranno nel pomeriggio di oggi con il colloquio con Scelta civica.  Il numero uno di palazzo Chigi intende incontrare in settimana tutti i leader delle forze di maggioranza per mettere a punto il programma.

E Renzi rilancia con tre iniziative per il lavoro

“C’è una triplice iniziativa sul tema del lavoro, un’anticipazione di quello che presenteremo alla fine di questa settimana e agli inizi della prossima”, ha detto il segretario del Pd durante la conferenza stampa di presentazione di Pitti Uomo, con riferimento al cosiddetto Job Act.  “La prima sarà sulle regole di insieme e riguarderà il panorama di sistema che parte da chi fa impresa, cioé  dall’obiettivo di mettere gli imprenditori in condizione di fare impresa. Poi l’iniziativa sui  sei settori in cui riuscire a creare posti di lavoro: il made in Italy sarà il primo di questi sei, ma ci saranno anche la manifattura tradizionale e l’industria turistica e culturale. Poi il grande tema dell’innovazione, e contemporaneamente, soltanto alla fine, una discussione sulle regole contrattuali”, ha concluso Renzi.

Rimpasto inevitabile, Fassina chiede a Renzi di indicare i nomi dei nuovi ministri.

Fassina, dopo la clamorosa decisione di dimettersi irrevocabilmente, oggi ha parlato di nuovo per spiegare i motivi della sua decisione e chiedere a Renzi di indicare i nomi dei ministri da inserire nella squadra di governo in vista dell’inevitabile rimpasto, parola che a Renzi non piace. “Renzi giustamente e doverosamente chiede una svolta, perché ha avuto un mandato ampio dagli elettori che l’hanno votato al congresso”, ha detto il viceministro dimissionario. “Ora si spenda anche con alcuni uomini e alcune donne e per dare coerenza ai propri obiettivi. Fassima ha quasi escluso la possibilità che si vada al voto con le Europee, “senza una legge elettorale votata dal parlamento”, e anche l’ipotesi di un governo a guida Renzi fin da subito: “Un governo Renzi subito mi pare complicato, dal punto di vista del quadro parlamentare”, ha detto. “Le mie dimissioni sono un gesto di sacrificio per un’assunzione collettiva di responsabilità. C’è un’ambiguità che va sciolta. Vedo un atteggiamento che non è utile al Pd, che non è utile al governo e soprattutto non è utile all’Italia, un paese che è in drammatiche emergenze economiche e sociali. Quindi il mio gesto è un po’ disperato, se volete, è fatto con sacrificio, perché non l’ho fatto con leggerezza, ha l’obiettivo di un’assunzione collettiva di responsabilità”.

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