18 Aprile 2024, giovedì
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Cuba. Iniziata vendita automobili nuove, ma a prezzi proibitivi

E’ iniziata a Cuba la vendita libera di automobili nuove, dopo mezzo secolo di restrizioni da parte del governo comunista, ma i prezzi si sono rivelati proibitivi per le tasche dei cubani, suscitando rabbia fra gli aspiranti automobilisti. Un crossover Peugeot 4008 nuovo è in vendita a 239.500 dollari (174.605 euro) dal concessionario Sasa dell’Avana (in Francia costa 34.150 euro, 46.000 dollari).
Anche le auto di seconda mano (provenienti dalle flotte pubbliche) hanno prezzi scoraggianti: dal concessionario Cimex una berlina Hyundai Sonata del 2010 costa 60.000 dollari (43.742 euro), una Volkswagen Passat dello stesso anno 67.500 dollari (49.210 euro). Il salario mensile medio a Cuba è di 20 dollari. Fino ad oggi i cubani potevano acquistare auto nuove solo con una speciale autorizzazione dello stato, concessa a poche persone selezionate dalle autorità (la vendita delle auto usate invece è libera da tre anni).

Sono state abolite tutte le autorizzazioni per l’acquisto di veicoli nuovi, e il prezzo di questi viene stabilito dal mercato. Sulla carta sembrava una riforma importante varata dal governo di Raul Castro. Tanto è vero che dai sondaggi il sogno principale dei cubani per il 2014 era comprare un’auto nuova. La gente sperava di poter finalmente comprare auto moderne e abbandonare i reperti americani anni ’50 e i catenacci sovietici anni ’70.
Invece, la realtà del mercato e l’aumento delle tasse sulle importazioni di veicoli (che alzano il prezzo del 50%) hanno finito per vanificare questa liberalizzazione. “Pensavo di comprare una vettura, avevo circa 20.000 dollari, ma è impossibile”, ha commentato un cittadino cubano, Dorian Lopez, davanti alla concessionaria Sasa. “E’ mostruoso – rincara la dose Bernardo Garcia – dicono che le auto sono in vendita a Cuba, ma è una mancanza di rispetto per il popolo, nessuno può comprare a questo prezzo, è impossibile”. “Siamo stati miseramente ingannati, è un abuso – conclude Mayra Echarpe – Questo è per milionari, non per il popolo”.

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