A causa della crisi economica che ormai da sei anni perdura in Grecia, migliaia di automobilisti stanno facendo la fila in questi giorni davanti agli sportelli degli uffici della motorizzazione o del fisco per riconsegnare le targhe dei loro veicoli ed evitare così di pagare la costosa tassa di circolazione per l’anno prossimo.
Le Tv greche dedicano molto spazio alla vicenda e trasmettono le immagini delle persone in fila con le targhe in mano che ammettono davanti alle telecamere di non potersi più permettere di pagare alcune centinaia di euro di tassa sull’auto. Imposta che supera i 1.000 euro per le macchine di lusso. “Solo quest’anno sono stati circa 70.000 gli automobilisti che hanno riconsegnato le targhe dei loro veicoli”, ha detto Charis Theocharis, un funzionario del ministero delle Finanze.
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Naturalmente i furbi non mancano mai e c’è sempre chi, dopo aver riconsegnato le targhe vere, applica sulla propria autovettura targhe false. Come ha fatto Michalis Liapis, 60 anni, ex ministro dei Trasporti e della Cultura nei precedenti governi di Costas Karamanlis (Nea Dimokratia), fermato martedi scorso dalla polizia stradale alla periferia di Atene per un controllo di routine mentre guidava un Suv con targhe false appunto per non pagare la tassa di circolazione nè l’assicurazione.
I redditi dei lavoratori greci, come confermano studi condotti dai maggiori sindacati greci, sono diminuiti di circa il 40% dal 2009 mentre, secondo i rivenditori di auto, dallo stesso anno sono state riconsegnate le targhe di almeno un milione di autoveicoli. In forte sofferenza anche il mercato automobilistico ellenico: sempre secondo i concessionari di auto, nel periodo gennaio-novembre di quest’anno sono state registrate solo 55.000 mila nuove immatricolazioni con un calo delle vendite del 40% rispetto allo stesso periodo del 2012, il picco più basso fra tutti i Paesi dell’Ue.