4 Dicembre 2024, mercoledì
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Bolivia, il sindacato dei bambini difende il lavoro minorile: “Non vietatelo”

C’è un “sindacato dei bambini” che lotta per difendere il lavoro minorile contro i politici che vogliono vietarlo.
Succede in Bolivia, dove l’Unatsbo, l’organizzazione sindacale dei bambini, sta lottando per un diritto protetto dalla Costituzione: lavorare sotto i 14 anni.

Eccetto 23 categorie di lavori pericolosi, un piccolo boliviano è utilizzabile legalmente come manodopera. Spiega Michele Farina sul Corriere della Sera:
Vogliono difendere il loro diritto al lavoro. E le loro conquiste, che saranno paradossali ma restano pur sempre conquiste: i piccoli venditori ambulanti di giornali per esempio organizzandosi hanno visto raddoppiare la paga. Difendono la loro realtà: in Bolivia un minore su 3 lavora. Su 10,5 milioni di abitanti ci sono 850 mila lavoratori sotto i 18 anni, mezzo milione tra i 6 e i 14, tra le foreste e gli altopiani della nazione più povera del continente. Un esercito di infanti minatori, fabbricanti di mattoni, lustrascarpe e lustratombe come Lourdes Sanchez Cruz, 15 anni, eyeliner e poncho fatto a mano, che il giornale tedesco Die Zeit ha seguito tra le cappelle del cimitero di Potosì, all’ombra del Cerro Rico e delle sue gallerie dove sudano tremila bambini. Nei giorni buoni Lourdes riesce a pulire quattro o cinque tombe e a essere pagata dalle famiglie. Non vuole fare la fine di suo padre, minatore a vita con i polmoni rovinati.
Come Lourdes, molti bambini boliviani, lavorando, riescono a pagarsi gli studi:
Vuole studiare, ma per questo — dice — ci vogliono i soldi: lei ha guadagnato i primi centesimi lavando i piatti in un ristorante quando aveva 12 anni. I dati dell’Unicef dicono che il 39% dei baby lavoratori in Bolivia continua ad andare a scuola, mentre il 4% non ci ha mai messo piede.
Il parlamento boliviano vorrebbe approvare un nuovo “Codice dell’Infanzia”, che prevede il divieto di lavorare sotto i 14 nni:
Una delle scorse notti Lourdes ha viaggiato con altri compagni fino a Cochabamba per una riunione (a cui non erano invitati) della commissione parlamentare incaricata di studiare il lavoro minorile. Che esiste ma non è tutelato abbastanza: «Non ci sono contratti né documenti — dice Lourdes — molti di noi sono picchiati, defraudati del salario, e nessuno paga se ci facciamo male. Nel mondo ipocrita del futuro saremo ancora più vulnerabili». Fino a poco tempo fa il Parlamento di La Paz stava valutando addirittura di abbassare l’età del primo impiego a 6 anni. Adesso invece, pressati dalle organizzazioni internazionali che minacciano di togliere gli aiuti alla Bolivia, i politici sembrano aver preso la strada opposta. Scatenando le proteste dei piccoli lavoratori schierati contro il nuovo Codice dell’Infanzia (divieto di lavorare sotto i 14 anni), la cui approvazione prevista entro fine anno è stata rinviata a gennaio.

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