Banche. Assegno digitale (e protesto), via libera dal Consiglio di Stato. Il processo di digitalizzazione dei pagamenti avanza fino a comprendere il vecchio assegno che diventerà telematico. Niente più passaggi di carta nei rapporti tra intermediari. Il Consiglio di Stato (parere n. 4750/2013) ha approvato il regolamento contenuto nel decreto del Ministero dell’Economia (Mef) che dà attuazione all’articolo 8, comma 7 del dl n. 70/2011. La novità segna un cambiamento importante nelle consuetudini dei rapporti con le banche: viene attribuito valore giuridico al pagamento in forma elettronica degli assegni bancari e circolari. Stesso valore è esteso anche agli atti di protesto o constatazione equivalente che derivino dal mancato pagamento di assegni presentati in via digitale. Al di sopra di un certo importo servirà comunque allegare l’immagine digitale dell’assegno.
Le regole tecniche saranno stabilite con un apposito regolamento dalla Banca d’Italia. L’assegno dovrà essere inviato al trattario o all’emittente non oltre il giorno lavorativo successivo a quello in cui il titolo è stato girato per l’incasso.
Il nodo più intricato che il Consiglio ha sciolto è quello della sicurezza. Le banche possono avvalersi di un soggetto terzo che gestisca il processo di digitalizzazione. Il Consiglio di Stato ha posto il problema di della definizione dei requisiti soggettivi e oggettivi dei fornitori terzi esterni: dal momento che questi fornitori assumono “chiare connotazioni economico imprenditoriali” il Consiglio di Stato pone l’esigenza di una norma di rango primario, cioè una legge piuttosto che un regolamento.