27 Aprile 2024, sabato
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In California non si fuma. Neanche in casa

In California non si fuma neanche in casa. A meno che non si abiti in una villetta monofamiliare. E’ infatti entrata in vigore lo scorso 14 novembre la nuova ordinanza anti-tabacco promossa dallo Stato della California. Nello specifico questa normativa, giudicata da molti una delle più severe del continente nordamericano, proibisce che si fumi in tutte quelle abitazioni che presentano delle pareti divisorie comuni fra vicini (di qualsiasi tipologia residenziale, plurifamiliare con tre o più unità, compresi condomini, cooperative e appartamenti). Come spiega una nota del Dipartimento per le politiche antidroga, il divieto (e la pesante ammenda economica) si applica sia che il soggetto trasgressore sia proprietario sia che si tratti di affittuario. L’amministrazione presieduta dal governatore Edmund Gerald Brown ha giustificato la dura iniziativa, mostrando dei nuovi studi scientifici da cui emerge che il fumo passivo filtra attraverso i condotti di ventilazione, le pareti e le diverse fessure presenti in casa, andando a contaminare gli ambienti adiacenti. E’ bene ricordare che negli Stati Uniti, il tabagismo rappresenta la prima causa di decesso. Ogni anno sono quasi mezzo milione le persone che perdono la vita a causa delle sigarette, praticamente il 20% del totale delle morti. Anche se in California in tanti hanno abbandonato il vizio, resiste ancora uno zoccolo duro di incalliti fumatori, che a dispetto di qualsivoglia legge, restrizione e campagna informativa, non riesce ad affrancarsi dal vizio.

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