Una sbirciatina, soltanto una sbirciatina, a quella che sarà l’impostazione del Padiglione Italia all’Expo 2015. L’ha data ieri, a 521 giorni dall’inaugurazione, Marco Balich, direttore artistico del padiglione, nel corso della lectio magistralis che ha tenuto a Milano nell’ambito del Bea Expo Festival 2013. «Sarà un padiglione», assicura Balich, «che approccerà in modo molto divertente e leggero il tema della sostenibilità e di come sia parte integrante della cultura italiana. Se hanno chiamato me, d’altronde, è perché porto un contributo di spettacolarizzazione e d’intrattenimento, piuttosto che un approccio museale. Il padiglione dovrà risultare d’ispirazione e attrattivo soprattutto per le nuove generazioni, perché vogliamo che comunichi ai ragazzi che adottare uno stile di vita sostenibile è virtuoso, ma non pesante. Che non s’ha da fare, ma che è bello farlo per poter vivere in un mondo migliore». Non per niente il concept guida del Padiglione Italia è quello del vivaio, inteso sia simbolicamente come spazio trasparente dove far crescere delle energie, dove far germogliare i giovani talenti, sia concretamente. «Dovessimo invitare degli chef», spiega Balich, «inviteremo degli chef giovani. Voglio essere il più vecchio in assoluto in questo padiglione (Balich ha 51 anni, ndr), perché la scarsità di spazi per i giovani è un po’ il problema dell’Italia, mentre noi intendiamo dare un senso di speranza, di possibilità di partecipazione alle eccellenze italiane, ma giovani, nuove, fresche».