4 Dicembre 2024, mercoledì
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Dati fiscali trasparenti nella Ue

Scambio automatico e obbligatorio di dati fiscali nei paesi Ue per combattere l’evasione internazionale. Si partirà nel 2015 con cinque categorie di informazioni, relative all’anno 2014: redditi da lavoro, compensi corrisposti ai dirigenti, polizze vita, pensioni e proprietà immobiliari (con i rispettivi redditi). Se un manager residente in Francia lavora in Italia, quindi, l’amministrazione finanziaria dovrà inviare ai «colleghi» transalpini l’ammontare dei redditi percepiti dal soggetto. La stessa cosa che farà il fisco tedesco con Roma se un contribuente italiano detiene un immobile locato in Germania. In nessun caso potrà essere opposto il segreto bancario alla tax authority che procede alla raccolta di elementi da trasmettere all’amministrazione estera. E dal 2017 toccherà anche a dividendi, plusvalenze e royalty. Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri uno schema di decreto legislativo in materia di cooperazione amministrativa nel campo fiscale. Il provvedimento dà attuazione della Direttiva 2011/16/UE che abroga la direttiva 77/799CEE e stabilisce le norme e le procedure relative allo scambio con le autorità competenti degli Stati membri dell’Unione europea delle informazioni rilevanti in materia di imposte di qualsiasi tipo riscosse da o per conto dell’amministrazione finanziaria. In base alla direttiva (si veda ItaliaOggi del 18 dicembre 2012) ogni stato membro, su richiesta dell’autorità richiedente, sarà obbligato a trasmettere le informazioni pertinenti in suo possesso relative a casi di presunta evasione fiscale. Per procurarsi le informazioni o condurre l’indagine amministrativa richiesta dall’estero, l’autorità dello stato interpellato dovrà procedere come se agisse per conto proprio o su richiesta di un’altra autorità del proprio paese.

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