Hanno distribuito gratuitamente riviste e giornali cartacei sul web, violando così il diritto d’autore. Per questo motivo la Guardia di Finanza, in collaborazione con la Fieg, la mattina del 21 novembre ha chiuso 13 siti internet.
I siti web, tutti allocati su server esteri, erano destinatari di milioni di contatti, spiega il nucleo speciale frodi tecnologiche delle unità speciali della guardia di finanza che ha condotto l’indagine, ed utilizzavano i contenuti delle case editrici, indebitamente ottenuti, creando maxi edicole digitali, dalla cui visione acquisivano ingenti guadagni sfruttando i sistemi pubblicitari cosiddetti “pay per click” ovvero attraverso banner e pop-up.
La struttura di queste edicole consentiva, con motori di ricerca interni, di trovare più facilmente i contenuti illeciti. I gestori di tali siti, sfruttando sofisticati sistemi che consentivano l’anonimato ed allocando le risorse su piattaforme sparse in tutto il mondo, non sono sfuggiti alla rete degli investigatori che hanno posto sotto sequestro i siti, grazie ai provvedimenti cautelari emessi dal tribunale di Roma.