Cancellieri, Pd tra fiducia e ricatti. Civati vs Cuperlo: “Non fare lo str…” Mentre in Aula il ministro Cancellieri ribadisce orgogliosa che non persegue una “giustizia di classe”, mentre i deputati 5 Stelle fanno trillare contemporaneamente tutti i telefonini a memoria e dileggio delle telefonate incriminate, nel Pd che ufficialmente si schiera per la fiducia, volano insulti pesanti, a dimostrazione che nel passaggio parlamentare è il Governo di larghe intese a finire sotto tiro, non un suo membro.
Pippo Civati, sostenitore della prima ora della necessità di un passo indietro del ministro, ne ha per tutti. Per Enrico Letta che ha preparato l’ennesimo ricatto ( “o così nulla”) che blocca ogni discussione politica. Ne ha, e incon parole più virulente, contro lo sfidante di Renzi, Gianni Cuperlo che lo aveva attaccato all’assemblea di partito:
Cancellieri rimarrà al suo posto, tra gli applausi di Cuperlo e di tre quarti del gruppo Pd. Persone che non hanno votato Prodi e che nemmeno lo dicono, poi fanno lezioni di correttezza agli altri. Il Pd si merita un altro gruppo dirigente. Persone che non facciano gli stronzi con le minoranze quando sanno di essere maggioranza (e quando sanno di avere la platea favorevole: che tristezza), che non facciano i prepotenti con chi non la pensa come loro, e tutto quello che gli dice chi comanda. Che non ti attacchino con palesi falsità nei congressi come chi non ha alcun interesse a riconoscere il valore del pluralismo, ma solo il richiamo all’ordine (un ordine che hanno stabilito loro).