“Io ci sono. E continuo a fare il mio lavoro”.
Parla Nino Di Matteo. Il magistrato che Totò Riina vorrebbe morto per le sue indagini vive ormai da vent’anni sotto scorta. E gli ultimi mesi sono stati i più pesanti. Prima una lettera anonima che annunciava: “I pm della trattativa sono pedinati e spiati”.
Poi, un’altra lettera che annunciava un attentato al tritolo, con l’assenso di Riina. Il procuratore di Palermo Francesco Messineo è preoccupato: le minacce sembrano una chiamata alle armi.