È un caso quasi unico al mondo quello che si è verificato a Debrecen, in Ungheria. I medici del Centro Medico Universitario per la Scienza della Salute sono riusciti infatti a far nascere un bambino da una madre, che si trovava da novanta giorni in coma ed era stata dichiarata clinicamente morta.
Il piccolo, nato a luglio con il peso di 1420 grammi, ora sta bene e si trova a casa, come rende noto l’ambasciata ungherese in Italia, mentre gli organi della madre sono stati donati. Solo due altri casi del genere sono conosciuti nella storia della medicina, ma non era mai avvenuto con un feto così piccolo. La donna era incinta di 15 settimane, quando dopo un ictus ha perso conoscenza. Dopo essere stata ricoverata in ospedale, è stata immediatamente operata, ma anche se l’intervento è riuscito, non ha più ripreso conoscenza ed è caduta in coma. Dichiarata clinicamente morta, è stata sottoposta a ventilazione artificiale per mantenere i suoi organi in funzione. Gli esami avevano mostrato che il feto non solo era in vita, ma si muoveva attivamente.
Così il padre del bambino, i genitori della ragazza e i medici hanno deciso di tentare di mantenere il corpo della donna in vita e permettere al feto di svilupparsi fino a quando sarebbe stato in grado di nascere. A partire dalla 20esima settimana le infermiere hanno iniziato a parlare al feto e a chiamarlo per nome. La famiglia stessa lo visitava regolarmente, mentre il padre e le nonne accarezzavano il ventre della madre e parlavano col bimbo. La radio era accesa tutto il giorno per far sentire al feto voci umane e musica. A luglio, alla 27/a settimana di gravidanza e, 90 giorni dopo che la madre era in coma, è nato il bambino con taglio cesareo, con tutti gli organi ben sviluppati e un peso di 1420 grammi. I medici e la famiglia hanno deciso di donare gli organi della madre, che hanno salvato altre cinque persone. Il bimbo gode di buona salute, si sta sviluppando normalmente e ora è a casa.