19 Aprile 2024, venerdì
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Imu e debiti Pa, rischio nuove accise sulla benzina: i conti non quadrano

Nuove accise sulla benzina potrebbero arrivare con la manovra al vaglio di Palazzo Chigi entro fine novembre. Le coperture finanziare per la prima rata dell‘Imu cancellata e per saldare i debiti della Pubblica amministrazione sono a rischio. La colpa è dei mancati introiti per 1,5 miliardi di euro previsti dalla sanatoria delle slot machine e dagli incassi dell’Iva restano sospesi. La soluzione resta l’aumento delle accise sulla benzina e degli acconti fiscali per le imprese per trovare, e già a fine novembre, i soldi mancanti.
Andrea Bassi e Luca Cifoni sul Messaggero spiegano:
“Dei 600 milioni preventivati il Tesoro ne ha incassati solo 240. Ma anche questi fondi sono a rischio. I concessionari che hanno aderito alla sanatoria hanno inviato delle lettere di diffida al ministero a non utilizzare i loro soldi. Il motivo è che Letta e Saccomanni avevano garantito che la partita della maxi-multa da 2,5 miliardi della Corte dei Conti, sarebbe stata chiusa con il versamento del 20% del dovuto. La magistratura contabile, invece, pretende il pagamento del 30%. Un costo troppo elevato per i concessionari, che hanno iniziato a chiedere la restituzione di quanto versato”.
Senza introiti quindi non resta che trovare altrove i fondi necessari a far quadrare i conti:
“Solo pochi giorni fa il ministero ha erogato agli enti locali i primi 4 miliardi di euro dei 7,2 aggiuntivi previsti dal decreto con il quale è stato azzerato il pagamento della prima rata Imu. Senza uno sprint nei pagamenti nei prossimi giorni, peraltro molto difficile, il rischio è che anche i 900 milioni previsti da questa voce vengano meno. A quel punto, entro la fine di novembre, Letta sarebbe costretto ad emanare un decreto per aumentare accise su benzina, sigarette e alcolici, oltre ad aumentare gli acconti fiscali”.

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