Una montagna di soldi nascosti al fisco. Le ricchezze esportate in Svizzera dagli italiani ammontano nel 2013 a 120 miliardi di euro, l’80% dei quali sono frutto di evasione fiscale. Il calcolo è di Gabriel Zucman, professore alla London School of Economics e ricercatore all’Università di Berkeley, che ha sintetizzato le sue analisi nel libro “CF522.La richesse cachée des nation/CF”, pubblicato la scorsa settimana in Francia dall’editore Seuil.
Secondo lo studio del professore della London School of Economics, i cui dati sono aggiornati a ottobre 2013, le banche svizzere gestiscono 1.800 miliardi di euro appartenenti a persone non residenti nella Confederazione. La parte più consistente, 1.000 miliardi sono di cittadini europei: 200 miliardi sono di contribuenti tedeschi, 180 di francesi, 120 di italiani, 110 di cittadini della Gran Bretagna, 80 di spagnoli, 60 di greci, 30 di portoghesi e 160 miliardi di euro di persone di altre nazionalità del Vecchio continente.
Zucman ha utilizzato le statistiche esistenti per raccordare tutti i dati relativi ai paradisi fiscali e alle ricchezze che vi sono celate: ha analizzato gli investimenti internazionali, le bilance dei pagamenti e i loro squilibri, i bilanci delle banche e le loro posizioni fuori bilancio, i conti delle multinazionali e gli archivi degli istituti di credito elvetici e della Banca nazionale svizzera. Le imperfezioni sono numerose e i risultati non sono definitivi, avverte Zucman, ma si tratta dei dati più precisi e dettagliati che siano finora stati elaborati.
Dei 1.800 miliardi gestiti dalle banche svizzere – che equivalgono al 6% del patrimonio finanziario delle famiglie nella Ue -, soltanto una piccolissima parte (200 miliardi) è depositata nei conti correnti. La maggior parte entra nel circuito finanziario mondiale e viene investita in fondi comuni, azioni e obbligazioni. In particolare Zucman registra 600 miliardi piazzati nei fondi d’investimento lussemburghesi, 150 miliardi in fondi irlandesi, 400 miliardi in azioni internazionali e altri 450 miliardi investiti in obbligazioni. È possibile, avverte l’autore del libro, che le fortune offshore detenute in Svizzera siano anche maggiori dei 1.800 miliardi che Zucman è riuscito a ricostruire. È possibile che la cifra possa lievitare a 2.000-2.200 miliardi di euro, visto che alcuni conti potrebbero essere intestati a prestanome svizzeri anche se in realtà i beneficiari sono cittadini stranieri.
Nei paradisi fiscali, secondo il calcoli di Zucman, si trova l’8% del patrimonio finanziario mondiale delle famiglie. Su 73mila miliardi di euro di ricchezza finanziaria, 5.800 miliardi sono nelle giurisdizioni offshore: il 30% in Svizzera, il restante 70% suddiviso tra Honk Kong, Singapore, le Isole Caiman e le altre mete esotiche a tassazione nulla o ridotta. Il segreto bancario “costa” agli stati ogni anno 130 miliardi di mancati introiti fiscali, secondo un calcolo minimo effettuato da Zucman: 80 miliardi per frode sulle imposte sui ricavi, 45 miliardi per mancate imposte sulle successioni e 5 miliardi per frode sulle imposte sulla ricchezza. In realtà solo in Italia le stime più accreditate parlano di 120-150 miliardi di mancato gettito fiscale.