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Importante convegno a Città della Pieve in occasione delle “Giornate mondiali contro l’ictus cerebrale”

di Michele Imperio

città della pieve 01città della pieveSi è tenuto nei giorni 25 – 26 ottobre 2013 in occasione delle “Giornate mondiali contro l’ictus cerebrale”
a Città della Pieve (Perugia) il convegno nazionale di studi sull’ictus a cura della sede di A.L.I.Ce. Umbria di Città della Pieve
“A.L.I.Ce. è una associazione senza fine di lucro di Città della Pieve che nasce nel Febbraio del 2000 per iniziativa dei soci fondatori Luciano Convito, Maria Santa Piccini, Elsa Della Lena, Alberto Bischi, Roberto Fè, Serenella Peciotti ed i medici Enrico Righetti, Stefano Ricci e Maria Grazia Celani. L’associazione è nel tempo cresciuta oggi vanta più di duecento associati i quali si sono resi portatori di migliaia di iniziative w di donazioni in favore dio questa malattia.
Però tutto ciò che gli associati di A.l.I.ce. hanno prodotto non sarebbe stato possibile se a monte non vi fosse stato il sostegno continuo e costante della cittadinanza di Città della Pieve in provincia di Perugia che è stata sempre loro caritatevolmente molto vicina.
Tra le donazioni più rilevanti l’ecocardiografo vescicale ad ultrasuoni e l’impianto di climatizzazione al centro ictus, la teleradiologia donata all’Ospedale di Città della Pieve, del cui uso beneficiano tutte le strutture sanitarie del comprensorio, le sale di primo soccorso donate alle scuole superiori di Città della Pieve e varie attrezzature donate al Pronto Soccorso dell’ospedale di Città della Pieve. ospedale città della pieve
città dela pieve 0Vari progetti che sono stati accolti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia che li ha finanziati per un importo che va dal 50 al 70% del totale della spesa.

La associazione è nata con la finalità di far conoscere le problematiche dell’ICTUS.. L’evento ictus si genera per molteplici cause come ad esempio, tra i più importanti, l’alterazione della pressione arteriosa, alla quale si può aggiungere la fibrillazione atriale. Alcune delle vittime di ictus nemmeno hanno consapevolezza e conoscenza del male che le colpisce. L’ictus arriva, non si sa quando, ma si sa che lascia sempre delle conseguenze, anche se talvolta possono essere minime. Per cui è importante far conoscere la malattia, il suo insorgere, i suoi effetti, perché solo attraverso la conoscenza una patologia come questa può essere contrastata.
L’azione di prevenzione viene sviluppata nelle scuole ed in tutti quegli ambiti dove si aprono spazi di comunicazione. Questo è lo scopo principale dell’associazione. .
Dopo la prevenzione Ali.ce esercita attività anche sulla riabilitazione. La riabilitazione si opera dopo la cura, cura che è ovviamente di competenza esclusivamente medica. Anche le prime fasi di riabilitazione sono di competenza medica e vengono svolte in ospedale. Dopo il primo trattamento iniziale (post acuzio) il paziente viene solitamente inviato al C.O.R.I., che è il Centro Ospedaliero di Riabilitazione Intensiva a Passignano, un centro specialistico di rilevante importanza. Noi collaboriamo attivamente con tale centro con campagne informative e di comunicazione.
Quando il malato esce dall’ambito ospedaliero si porta comunque dietro tutta una serie di problematiche ben note. Problematiche che mettono in seria difficoltà le famiglie sotto molteplici aspetti. In questo frangente il nostro contributo diviene in molti casi essenziale perché il mantenimento di un’attività fisica facilita il benessere psicofisico della persona. Questa attività l’abbiamo chiamata “ginnastica di mantenimento”. La Dr.ssa Berta Balaguera è la terapista che, per nostro incarico, svolge questa importantissima attività due volte a settimana, il Martedì ed il Venerdì, nella palestra di Città della Pieve, concessaci dall’Azienda sanitaria. Al momento sono una decina le persone che usufruiscono di questo servizio. Abbiamo addirittura avuto casi in cui la possibilità di socializzare, che nasce dall’attività in palestra, ha migliorato la socializzazione di persone che si erano chiuse in se stesse dopo la malattia.

città della pieve 02La richiesta di assistenza è sempre in crescita. Con il tempo per far fronte alle continue richieste ed alle aspettative della gente abbiamo dovuto implementare anche il trasporto sanitario. Anche questo è un servizio che prima a Città della Pieve non esisteva. A.L.I. ce. è stata fra le prime sìassociazioni a farsi carico carico di una grave problematica sociale che è quella di garantire mobilità ed accessibilità ai servizi sanitari a tutti i richiedenti. Nelle giornate dedl 26 e del 27 otobre Alice ha organizzato le giornate mondiali della lotta contro l’ictus. A.l.i.ce. fa parte di una federazione nazionale, che si occupa appunto di ictus, e che organizza ogni anno le giornate di prevenzione ogni volta in una regione diversa. Questo anno è toccato all’Umbria e quindi a Città della Pieve perché in Umbria è A.L.ICe di Città della Pieve la referente regionale Il Centro Ictus Ali.ce è riconosciuto al settimo posto fra i primi dieci ospedali d’Italia.
Alle due giornate di ottobre hano aprtecipato una cinquantina di medici da tutta l’Italia. Ha partecipatoanche un medico che viene da Barcellona e la presidente di A.L.I.Ce. spagnola.
mara aprmegiani 1 La prima giornata si è conclusa con una manifestazione a teatrale:. Una sfilata di moda realizzata sotto la regia e direzione di una testimonial d’eccezione, Mara Parmegiani, giornalista, storica della moda e docente universitaria, la cui presenza è dovuta all’interessamento del Dr. Manrico Cecconi, un medico pievese che è sempre stato particolarmente vicino all’associazione.
città della pieve 3La giornata di Sabato è stat dedicata al convegno. All’inizio c’è stata la “Lectio Magistralis” del Prof. Gallofrè che viene dalla Catalogna e che ha spiegato come funziona da loro il programma stroke (ictus) e l’associazione dei pazienti. A seguire sono state affrontate tre grandi tematiche: la prima “Ictus e Donna”, legata alla accresciuta consapevolezza della particolare casistica..
città della pieve 2 626 la seconda “Complicanze dell’ictus nella prognosi a lungo termine”. Qui ha fatto da moderatore il Dr. Enrico Righetti, e da relatore il Neurologo, primario di Careggi a Firenze Dr. Inzitari, ed il primario di Neurologia al S.Maria della Misericordia di Perugia, Dr. Alberti. Fra gli altri relatori la Dr.ssa Maria Peducci e il Dr . Ugo Dinamico neurofisiologo di Cuneo. La terza “il recupero del paziente” in cui si è parlato delle nuove tecniche di fisioterapie con la robotica ossia con uno scheletro metallico applicato al braccio e alla mano del paziente atto a ribilitarlo. Sono tecniche che al momento sono ancora allo stadio sperimentale e di ricerca , ma che in un prossimo futuro potrebbero alleviare le sofferenze di questi soggetti disgraziatamente copliti da una delle malttie più invalidanti dell’organismo umano.

Michele Imperio.

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