di Mario Guadagnolo
Volentieri riceviamo e pubblichiamo:
Ho ascoltato Raffaele Fitto da Fazio. Mi è sembrato equilibrato e serio poichè ha argomentato le sue tesi con molta pacatezza e sobrietà. E’ stato netto nella sua lealtà nei confronti di Berlusconi ed ha preso correttamente le distanze dai guastatori quando ha detto che a prescindere dalle loro opinioni (condivisibili o meno) i rappresentanti delle istituzioni vanno rispettati (il riferimento era alle discutibili espressioni di Santanchè nei confronti di Napolitano). Persino sulla giustizia è stato chiaro e fermo nella condanna dell’anomalia rappresentata dal comportamento di questa magistratura nei confronti di Berlusconi ribadendo le tesi che sono le tesi del centro destra ma non ha mai perso la misura dell’equilibrio. Eppure egli ne avrebbe avuto la ragione per essere stato vittima di un processo e di una condanna per un contributo elettorale dichiarato ufficialmente nei bilanci della campagna elettorale a fronte di nessun favore o privilegio nei confronti di chi quel contributo aveva erogato. Una tangente a fronte di un favore o un appalto non dovuto non si mette ufficialmente nel bilancio di una campagna elettorale perchè sarebbe da cretini farlo. Io non sono un iscritto al PDL e non sono un sostenitore di Fitto che ho visto una sola volta nella mia vita per un attimo nel corso di una riunione. Per questo posso dire senza infingimenti o sospetti di nessun genere che, siano o non siano condivisibili le sue opinioni, da questa intervista emerge la fisionomia di una persona seria.
Mario Guadagnolo