13 Dicembre 2024, venerdì
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Commercialisti in crisi da leggi

La necessità di rimanere costantemente aggiornati con norme e adempimenti resta la principale difficoltà dei commercialisti. Non solo in Italia, dove il 28% dei professionisti vede in questo campo la maggiore criticità nello svolgimento del proprio lavoro, ma anche a livello mondiale (25%). Immediatamente a seguire c’è la concorrenza sempre più forte, che spinge a ridurre le tariffe per poter restare sul mercato (25%). Mentre per il 16% la maggiore preoccupazione è l’acquisizione di nuovi clienti e il mantenimento di quelli già in portafoglio. Sono questi i risultati emersi dal sondaggio internazionale per il 1° semestre 2013 promosso dal Comitato per i piccoli e medi studi dell’Ifac (l’organizzazione mondiale delle professioni economico-contabili), finalizzato a individuare le principali problematiche nella pratica professionale. Per l’Italia hanno risposto 388 commercialisti, vale a dire circa il 12% dei 3.700 partecipanti totali. Per quasi l’80% si tratta di professionisti individuali e di studi che contano meno di 5 addetti, in linea quindi con la realtà nazionale. A livello reddituale i commercialisti affermano che il 48% dei propri ricavi deriva da prestazioni in tema di contabilità e bilanci.

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