27 Aprile 2024, sabato
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Pdl, è scontro su leader e congresso

Sarà anche vero che il ventennio di Berlusconi non è finito e che il partito, qualunque nome prenda d’ora in poi, sarà ancora dominato dalla figura del padre fondatore del centro-destra italiano, Silvio Berlusconi, anche quando il cavaliere sarà fuori dal senato. Ma è certo che l’investitura ufficiale, da parte dell’attuale leader, del successore Angelino Alfano (“è il migliore, spetta a lui guidare e tenere unito il partito”, ha detto Berlusconi, ha già scatenato un  putiferio. Tanto che il già governatore della Puglia Raffaele Fitto, si è subito schierato contro “le imposizioni dall’alto”, con una dichiarazione che ha di fatto aperto la stagione congressuale anche nel Pdl. Già, perché Fitto ha chiesto di azzerare tutte le cariche del partito e di dare principio al congresso che dovrà decidere la linea del partito e designare il nuovo leader. Un percorso che però Berlusconi non condivide, convinto come è che Alfano “è l’unico in grado di tenere assieme il Pdl. Oggi non possiamo permetterci spaccature”, ha detto il Cavaliere, che ha dovuto manovrare in  retromarcia sulla fiducia al governo pur di evitare che il Pdl andasse in frantumi. Fitto, però, non sembra disposto a mollare la presa e nella periferia del Pdl, cioè a livello locale, la sua presa di posizione guadagna quota, con grande preoccupazione dei big. Non è un caso che Fabrizio Cicchitto, presidente della commissione Esteri della camera abbia attaccato l’ex presidente della regione Puglia: “”Fitto vuole giocare d’anticipo e interrompere i colloqui e i tentativi di intesa unitaria”, ha detto con riferimento al tentativo di evitare che nascano i gruppi parlamentari autonomi annunciati dallo stesso Cicchitto e dall’ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni. “La sua proposta di azzerare tutte le cariche e di andare ad un congresso, del quale peraltro non esistono neanche le precondizioni materiali, se raccolta, rinchiuderebbe il Pdl in una sorta di sfida all’Ok Corral interna, del tutto autoreferenziale che assorbirebbe tutte le energie del partito in una specie di permanente duello interno.

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