Sempre piu’ persone con sclerosi multipla nel mondo: nel 2013 il numero dei pazienti ha toccato quota 2,3 milioni, il 9,5% in piu’ rispetto al 2008, quando risultavano essere 2,1 milioni. E’ quanto emerge da Atlas, la piu’ vasta indagine mondiale della malattia, la cui nuova versione è stata presentata al congresso dell’European Treatment in Multiple Sclerosis (Ectrims), che si apre oggi a Copenhagen.
Il nuovo ‘Atlante’ fornisce anche i dati sulla prevalenza di sclerosi multipla nei bambini: fino al 5% dei pazienti sviluppa la malattia prima dei 18 anni. E conferma che le donne hanno una probabilita’ due volte piu’ alta di avere la sclerosi multipla rispetto agli uomini, anche se in alcuni Paesi queste chance sono addirittura tre volte piu’ alte.
L’Italia figura fra i Paesi con una prevalenza di sclerosi multipla pari a meno di 100 persone su 100.000 abitanti, la fascia piu’ bassa. Da Atlas emerge anche che il numero di neurologi in tutto il mondo è aumentato del 30% e che la fornitura di apparecchiature di risonanza magnetica, che sono fondamentali per la diagnosi precoce e il trattamento della sclerosi multipla, è raddoppiata negli ultimi 5 anni nei Paesi emergenti.
“L’Atlas della Sm 2013 – commenta Mario Alberto Battaglia, vicepresidente della Msif e presidente di Fism, Fondazione dell’Associazione italiana sclerosi multipla – mostra che ci sono piu’ persone con sclerosi multipla in tutto il mondo rispetto a quanto è stato precedentemente stimato e, che nei Paesi a basso reddito, non vi è alcun finanziamento pubblico per i farmaci e per il trattamento. Ecco perche’ si chiede piu’ ricerca scientifica per vincere la malattia e dare qualita’ di vita ai malati e si chiede di rendere i trattamenti piu’ accessibili a tutti. La sclerosi multipla è una patologia che non rispetta confini geografici: tutte le persone hanno diritto ai migliori trattamenti possibili nella propria vita”.
“Con questa nuova edizione dell’Atlas della sclerosi multipla – ha dichiarato Peer Baneke, chief executive officer della Msif – ora abbiamo un quadro molto più chiaro di dove sono le lacune e dove sono stati fatti dei miglioramenti per la diagnosi e il trattamento di questa malattia debilitante. E’ evidente che esistono disparità non solo tra Paesi sotto sviluppati ed emergenti, ma all’interno dei Paesi stessi. Per esempio, una recente relazione dell’Associazione sclerosi multipla inglese mostra l’entità delle disuguaglianze nel trattamento e nella cura delle persone con sclerosi nel Regno Unito”.
“Tuttavia – prosegue – siamo convinti che l’Atlante della Sm stia aiutando ad aumentare la consapevolezza della malattia in aree del mondo dove è stata spesso sotto-diagnosticata. Siamo particolarmente incoraggiati dal vedere un aumento del 40% delle risorse destinate alla diagnosi e al trattamento delle persone con sclerosi multipla nel mondo arabo rispetto a quanto rilevato nella nostra ultima indagine”.
Secondo l’esperto, “l’Atlante aiuterà a guidare gli sviluppi in queste aree e fornire una piattaforma utile per la recente formazione della Progressive Ms Alliance, una rete globale di Associazioni Sm e ricercatori”. L’Atlante della Sm 2013 invita le istituzioni, gli operatori sanitari e le organizzazioni di sclerosi multipla a utilizzare i dati più recenti per garantire una migliore diagnosi e che i trattamenti e le informazioni siano a disposizione di tutti, indipendentemente dalla nazione in cui vivono.