25 Aprile 2024, giovedì
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La procura generale toglie 7 inchieste a Greco

La Procura Generale di Milano, in pochi mesi, ha avocato sette inchieste per reati fiscali sostenendo che la Procura, che aveva chiesto l’archiviazione, non aveva svolto le indagini. Il primo procedimento ‘tolto’ al pm riguarda una frode fiscale milionaria. Le procedure di avocazione sono state attivate dopo che il gip non ha accolto le istanze di archiviazione fissando un’udienza. Dall’ufficio della Procura si fa sapere che all’anno vengono gestiti seimila fascicoli per reati fiscali e societari.

Da quanto risulta, non era mai successo a Milano che nel giro di pochi mesi, a partire dalla scorsa primavera e fino a qualche giorno fa, la Procura Generale, in qualità di organo di controllo sull’operato del pm, adottasse così tanti provvedimenti di avocazione. In più, come è stato riferito negli ambienti giudiziari milanesi, le avocazioni avvenute dopo richieste di archiviazione da parte della Procura sono rarissime.

Secondo l’articolo 409 del codice di procedura penale, infatti, il gip quando ritiene di non accogliere la richiesta di archiviazione del pm fissa un’udienza camerale per discutere avvisando tutte le parti coinvolte nel procedimento ed anche la Procura Generale. In questi sette casi, l’Avvocato generale della Repubblica, Laura Bertolè Viale, ha deciso di adottare la facoltà dell’avocazione consentita dalla legge e ha delegato il sostituto pg Carmen Manfredda a svolgere il lavoro del pm e a presentarsi davanti al gip Andrea Salemme. Giudice che in tutti e sette i procedimenti, valutando non sussistessero gli estremi per l’archiviazione, ha fissato un’udienza al termine della quale ha accolto la richiesta del pg di effettuare nuove indagini, ora in corso.

La prima delle avocazioni è della scorsa primavera e ha riguardato un’inchiesta su una presunta frode fiscale milionaria commessa, tramite la creazione di una società ad hoc in Lussemburgo, da un’azienda brianzola che opera nel campo degli arredamenti.
In Procura hanno fatto notare che i sette casi avocati (a cui se ne aggiungono altri due meno rilevanti e che hanno seguito un percorso diverso) sono ben poco rispetto ai seimila fascicoli che ogni anno vengono trattati dal pool reati societari e fiscali. C’è da considerare poi che nei primi cinque mesi di quest’anno il primo dipartimento ha inoltrato all’ufficio gip circa 1600 richieste di decreto penale di condanna per reati fiscali e ha indagato su importanti società fino ad arrivare a sequestri imponenti come gli 1,2 miliardi di euro alla famiglia Riva dell’Ilva di Taranto.

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