I successi dei giocatori italiani di poker nei casinò esteri finiscono davanti alla Corte di giustizia europea. La causa C-367/13 riguarda l’opposizione di un giocatore all’avviso di accertamento inviato dalle Entrate per il recupero di circa 52mila euro a titolo di lrpef, addizionali e sanzioni. L’ufficio contestava l’omessa dichiarazione della cifra vinta da un giocatore a Nova Gorica, in Slovenia, sostenendo che la somma avrebbe dovuto essere computata nell’imponibile Irpef tra i «redditi diversi». La Ctp Roma, interpellata sulla questione, ha però osservato che la normativa italiana suscita dubbi di compatibilità con l’art. 49 del Trattato Ue, dal momento che la disparità di trattamento tra casinò italiani ed esteri, e cioè le maggiori restrizioni fiscali solo sulle vincite conseguite presso le sale straniere (assoggettate a obblighi dichiarativi ai fini dell’imposta sul reddito), non sembrerebbe completamente giustificata. La vicenda, riporta Agipro, ha preso spunto circa due anni fa dall’operazione «All-In» Entrate-Gdf per il recupero di circa 70 milioni di euro.