Adesso Letta passa al contrattacco. Stretto tra gli attacchi di Matteo Renzi e cinto di assedio dal Pdl, che pretende di imporre la sua linea di politica economica al ministro Fabrizio Saccomanni, il premier, in questi giorni in missione in Canada e negli Usa, ha deciso di cambiare strategia. Al suo ritorno, e in vista della legge di stabilità per il 2014, il presidente del consiglio chiederà ai partiti che fanno parte della maggioranza delle larghe intese non soltanto di raggiungere un accordo politico preventivo sulla legge di stabilità 2014, ma anche di sottoscrivere un patto di coalizione che renda più sicuro l’incedere dell’esecutivo nei prossimi mesi, quando sarà indispensabile evitare che le fibrillazioni delle larghe intese ne rallentino l’azione. Ecco perché il premier, a New York per l’assemblea generale dell’Onu e anche per promuovere l’Italia ha invitato i partiti italiani a fare qualcosa di positivo per l’Italia. “La Legge di stabilità sarà il momento in cui chiameremo tutti i partner della coalizione a prendersi le loro responsabilità per il futuro”, ha sottolineato il presidente del consiglio.