28 Marzo 2024, giovedì
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Letta chiede un gioco di squadra alla banche

enrico-letta-governo3-2L’economia italiana si riprenderà difficilmente se non ci sarà “una comunità coesa” in grado di “viaggiare insieme”. Lo ha detto il premier Enrico Letta all’assemblea Abi aggiungendo.

“Senza liquidità le imprese non avranno la forza e il fiato di sostenere la salita prima della discesa”, ha aggiunto il premier in un messaggio all’assemblea dell’Abi. “Restituire liquidità alle imprese è il primo passo per la ripresa economica”. “E’ indispensabile completare al più presto l’unione bancaria europea”, ha spiegato il premier.

“L’Italia, ha dinanzi a sè ancora un periodo impegnativo di riforme”, rilevando che è “uno sforzo che il Paese tutto può sostenere solo se sarà in grado di viaggiare insieme con lo spirito di una comunità coesa che persegue missioni condivise”.

“Occorre iniziare a ridurre il debito pubblico senza patrimoniali o misure da economia di guerra ma con accurate privatizzazioni delle proprietà mobiliari e immobiliari dello Stato e degli Enti locali”. E’ quanto chiede il presidente Abi Antonio Patuelli.

“Le banche in Italia meritano più rispetto, senza preconcetti e senza venire confuse con chi ha causato la crisi”, ha affermato Patuelli, ricordando che nonostante “l’elevatissimo contributo che apportano al fisco italiano le banche sono spesso oggetto di critiche preconcette e frutto anche di uno spirito anticapitalista di ritorno in tempi di crisi”.

“Banche e imprese sono insieme floride o insieme soffrono come ora, essendo tutte imprese con capitali privati”, ha detto il presidente, che ricorda come “in Italia vi sono milioni di risparmiatori privati azionisti delle banche che rappresentano il comparto azionario più diffuso”.

Le banche sono “oberate da imposte deliberate soprattutto negli anni precedenti e che sono oggi del tutto sproporzionate”. Patuelli ha aggiunto che “con forte senso di responsabilità ci rendiamo conto che non è maturo il momento della complessiva riduzione delle imposte sulle banche”. L’Abi chiede in ogni caso “iniziative tollerabili per il fisco”.

Le banche non rappresentano “più un comparto ricco perché risentono fortemente della crisi”.  Patuelli chiede quindi “più austerità ed efficienza in tutte le direzioni”.

E’ “urgente che siano pagati subito tutti i debiti della P.A., così come è necessario sollecitare la possibilità di utilizzare i prestiti nei confronti delle imprese come collaterale nelle operazioni di finanziamento con la Bce”, ha detto Patuelli chiedendo anche “l’integrale deducibilità fiscale delle perdite, conseguenti ai nuovi prestiti”.

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