8 Ottobre 2025, mercoledì
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Lazio-Torino, emozioni senza fine: al 103′ Cataldi firma il 3-3 su rigore

Match folle all’Olimpico: sei gol, continui ribaltamenti e un finale al cardiopalma. Il Torino sogna il colpaccio ma viene punito nel recupero eterno. Sarri si affida al cuore, Baroni resta sotto osservazione.

Roma – Novantatré minuti di gioco regolamentare, dieci di recupero, sei gol, due rimonte e un rigore concesso dopo un check infinito. Lazio-Torino è stata una partita che ha sfidato il tempo e i pronostici, finendo con un 3-3 che lascia l’amaro in bocca ai granata e salva in extremis una Lazio nervosa, disordinata ma tenace. Un pareggio maturato all’ultimo respiro, quando Cataldi dal dischetto ha evitato una sconfitta che sarebbe stata pesante sia per il morale sia per la classifica biancoceleste.

Il Torino, avanti al 92’, assaporava una vittoria che all’Olimpico gli manca da tempo, la seconda in stagione lontano da casa. Ma proprio quando tutto sembrava indirizzato, l’ingenuità di Dembelé, il rigore concesso dopo un lunghissimo controllo al VAR e la freddezza di Cataldi hanno riscritto il finale.

La gara: sei gol, due rimonte e un rigore infinito

Maurizio Sarri si presenta con un undici inedito, costretto dalla carenza a centrocampo a schierare un 4-2-3-1 d’emergenza. Davanti, Dia viene schierato accanto a Castellanos, con Cancellieri sulla trequarti, mentre in mediana si rivede Cataldi. Marco Baroni, alle prese con una classifica deficitaria e con la pressione crescente dell’ambiente, opta per un 3-5-2 compatto, affidando l’attacco alla coppia Ngonge-Simeone.

L’approccio del Torino è subito efficace. I granata sfruttano bene le corsie laterali, in particolare la fascia di Nuno Tavares, apparso ancora lontano dalla condizione ottimale. Al 16’ arriva il vantaggio: Pedersen scodella un pallone in area, la difesa biancoceleste sbaglia il disimpegno e Simeone, ben appostato, insacca da due passi. Per l’attaccante argentino è il secondo centro all’Olimpico in pochi mesi, dopo quello segnato nel derby contro la Roma: uno stadio che evidentemente gli porta bene.

La reazione della Lazio non si fa attendere. Dopo otto minuti, al 24’, arriva il pari con un gol pregevole di Cancellieri, che con un tiro potente e preciso dal limite riporta la gara in equilibrio. L’Olimpico si infiamma e i biancocelesti spingono ancora: Israel salva in due tempi su Cataldi e Dia, ma l’azione è vanificata da un fuorigioco.

Il Torino prova a rialzare la testa e al 34’ va vicino al raddoppio con Asllani, che trova però sulla sua strada un ottimo Provedel. La Lazio insiste e trova il 2-1 al 39’, ancora con Cancellieri: azione personale, dribbling su Lazaro e sinistro a giro che si insacca. Per l’ex Verona è la prima doppietta in Serie A dopo oltre tre anni, una risposta importante in un momento delicato per la squadra e per lui stesso.

La ripresa: ritmi più bassi, finale da thriller

Il secondo tempo si apre con una Lazio in controllo ma meno brillante, mentre il Torino appare più attendista. Baroni cambia tutto con due sostituzioni rivelatesi decisive: dentro Nkounkou e Adams, fuori Lazaro e Ngonge. La mossa paga. Al 73’, è proprio la nuova coppia granata a confezionare il 2-2: cross dalla sinistra di Nkounkou e zampata in anticipo di Adams, che anticipa tutti e sorprende Provedel.

Sarri risponde inserendo Isaksen e Noslin, provando a ridare verve all’attacco. La Lazio però si scompone, attacca in modo confusionario e rischia di capitolare nel finale. Al 92’, su azione da corner, il Torino completa la rimonta: Masina prolunga di testa e Saul Coco, lasciato libero in area, anticipa Provedel, autore di un’uscita incerta, e firma il clamoroso 3-2.

Sembra il gol della vittoria. Ma all’Olimpico non è ancora scritta la parola fine.

Il VAR, il rigore, il pareggio

Al 96’ Noslin viene atterrato in area da Dembelé, in un’azione apparentemente innocua. Il gioco si interrompe, l’arbitro attende il VAR: il check dura oltre cinque minuti. In mezzo, una mini-rissa tra Maripan e Castellanos che costringe l’arbitro ad ammonire entrambi. Alla fine, il verdetto arriva: rigore.

Cataldi si incarica della battuta, sceglie il lato giusto e batte Israel al 103’. L’Olimpico esplode, la Lazio strappa un punto insperato, il Torino mastica amaro.

Le ripercussioni: un punto che pesa per entrambi, ma in modo diverso

Il pareggio lascia entrambe le squadre a metà classifica: Lazio a quota 7, Torino a 5. Ma il peso psicologico del 3-3 è opposto nei due spogliatoi. I biancocelesti salvano la faccia e una partita che sembrava compromessa, anche se restano i problemi di equilibrio e lucidità, soprattutto in difesa. Per Sarri, che ha dovuto fare di necessità virtù, il punto è una boccata d’ossigeno in vista della sosta.

Per Marco Baroni, invece, il pareggio ha il sapore della beffa. Il suo Torino ha mostrato carattere e qualità, ma ha ancora una volta dilapidato un vantaggio cruciale. La panchina resta in bilico: la prestazione potrebbe non bastare a salvarlo dalle valutazioni della dirigenza durante la sosta per le nazionali.

Conclusioni

Lazio-Torino è stata molto più di una partita. È stata un concentrato di emozioni, errori, riscatti e polemiche. Un match che ha ricordato a tutti quanto possa essere imprevedibile il calcio, soprattutto quando si gioca con il cuore e si sbaglia con la testa. Sarri esce con un sorriso amaro, Baroni con interrogativi pesanti. Ma entrambe le squadre, al di là del punteggio, dovranno lavorare molto per trovare la stabilità che ancora manca.

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