Un nuovo tremore attraversa l’area dei Campi Flegrei, territorio da mesi sotto osservazione costante per l’intensificarsi del fenomeno bradisismico. Nel primo pomeriggio, dopo una prima scossa di magnitudo 2.2 registrata alle 15.04, i sensori dell’Ingv hanno rilevato un secondo evento tellurico, più marcato, che ha raggiunto magnitudo 3.0.
La scossa è stata nettamente percepita dalla popolazione residente nell’area flegrea e avvertita anche in diversi quartieri limitrofi della città di Napoli, dove per alcuni secondi si sono mossi infissi, lampadari e suppellettili. Non sono stati rilevati danni, né si segnalano criticità agli edifici già monitorati, ma il nuovo episodio riaccende l’attenzione su un territorio che negli ultimi mesi ha visto aumentare frequenza e intensità delle scosse.
Il quadro rientra nella dinamica tipica del bradisismo, il lento sollevamento e abbassamento del suolo generato dalle pressioni dei gas nel sottosuolo vulcanico. Un fenomeno ben noto agli abitanti dei Campi Flegrei, ma che negli ultimi tempi è entrato con maggiore forza nel dibattito pubblico e nelle valutazioni della Protezione civile, impegnata in un costante aggiornamento dei protocolli di prevenzione.
Il nuovo sisma rappresenta un ulteriore segnale di attività nella caldera flegrea. Pur non essendosi tradotto in danni, contribuisce ad alimentare la preoccupazione dei residenti e a rafforzare la vigilanza delle autorità scientifiche e locali. La macchina del monitoraggio resta attiva, pronta a intercettare ogni variazione di comportamento del suolo in un’area fra le più complesse e sensibili del territorio nazionale.
