La notizia della scomparsa di Ornella Vanoni ha attraversato il Paese come un’onda improvvisa, riportando alla memoria una voce che, per oltre sei decenni, ha accompagnato la storia culturale e musicale italiana. Un’artista capace di sfuggire alle definizioni rigide, sperimentando linguaggi, generi, collaborazioni, e trasformando ogni brano in un racconto personale, riconoscibile e irripetibile.
In questo giorno di cordoglio collettivo è arrivato anche il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha voluto ricordare Vanoni non soltanto come icona della musica leggera, ma come figura di alta levatura intellettuale. Nel suo messaggio, Mattarella sottolinea la perdita di un’“intellettuale, artista colta e versatile, interprete raffinata di canzoni che hanno lasciato un segno profondo nella storia della musica leggera non solo italiana”.
Parole che restituiscono con sobrietà istituzionale la complessità di una donna che ha attraversato la scena artistica con un’impronta personale fortissima. Vanoni ha incarnato nel tempo un’idea di musica come incontro tra cultura popolare e ricerca espressiva, affinando la capacità di raccontare emozioni, fragilità e ironia attraverso un timbro inconfondibile, sospeso tra confidenza e malinconia.
Il suo percorso, iniziato nel fervore creativo della scuola milanese degli anni Sessanta, l’ha portata dai palcoscenici del cabaret alla ribalta dei teatri, dai festival alle collaborazioni con alcuni dei più grandi autori italiani. La sua arte è rimasta, fino all’ultimo, un dialogo costante con il pubblico, fondato su una sincerità che ha attraversato generazioni diverse.
Il messaggio di Mattarella riconosce tutto questo: l’ampiezza di una carriera capace di lasciare un segno duraturo, e l’eredità artistica che continuerà a vivere nelle canzoni che hanno accompagnato la storia del Paese. La scomparsa di Ornella Vanoni non chiude soltanto una stagione della musica italiana, ma consegna alla memoria collettiva la figura di un’artista che ha saputo trasformare il proprio talento in un frammento permanente dell’immaginario nazionale.

