8 Ottobre 2025, mercoledì
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Tensione in centro a Bologna: scontri e idranti durante la manifestazione pro-Palestina

Momenti di forte tensione tra manifestanti e forze dell’ordine in via Rizzoli, nel cuore del centro storico. Lanci d’acqua, cariche e presidi in un clima acceso durante l’anniversario del 7 ottobre. Diversi i fronti aperti nelle vie adiacenti a Piazza del Nettuno e Piazza Maggiore.

BOLOGNA – È esplosa nel tardo pomeriggio una forte tensione in pieno centro a Bologna, dove una manifestazione convocata da gruppi di attivisti filo-palestinesi per commemorare il 7 ottobre si è rapidamente trasformata in un confronto acceso con le forze dell’ordine. La situazione è degenerata in via Rizzoli, a pochi passi da Piazza Maggiore, dove si sono verificati scontri e sono stati utilizzati gli idranti per disperdere i manifestanti.

Secondo le prime ricostruzioni, il corteo – composto principalmente da giovani e studenti – si era dato appuntamento in Piazza del Nettuno, luogo simbolico per la protesta, con l’intento di portare in piazza la propria posizione sulla questione palestinese in occasione dell’anniversario dell’attacco di Hamas a Israele del 2023, evento che ha profondamente segnato gli equilibri geopolitici in Medio Oriente e che, in Europa, continua a sollevare polemiche e divisioni.

Nonostante la mobilitazione fosse prevista, l’atmosfera si è surriscaldata quando alcuni gruppi hanno cercato di spostarsi in corteo lungo via Rizzoli in direzione di via Ugo Bassi, andando oltre i limiti precedentemente concordati con la Questura. Le forze dell’ordine, in assetto antisommossa, hanno tentato di contenere l’avanzata dei manifestanti con almeno un paio di cariche di alleggerimento. È stato anche impiegato un mezzo dotato di idranti, che ha iniziato a spruzzare acqua a pressione in via Ugo Bassi per disperdere i presenti e impedire che si compattassero nuovamente.

La scena è stata quella di un centro cittadino improvvisamente trasformato in un campo di scontro: gruppi di manifestanti in fuga da una parte all’altra tra le vie laterali, presidi improvvisati, slogan urlati al megafono, mentre la polizia tentava di contenere più fronti contemporaneamente. Alcuni manifestanti avrebbero cercato di resistere passivamente, sedendosi sull’asfalto, mentre altri si sarebbero rifugiati nei portici vicini per evitare il getto degli idranti.

La Piazza del Nettuno, cuore simbolico della protesta, è rimasta uno dei punti più sensibili, con una presenza costante di manifestanti decisi a non disperdersi nonostante l’intervento delle forze dell’ordine. L’intera area, compresa Piazza Maggiore, è stata parzialmente isolata e costantemente monitorata per evitare l’allargarsi degli scontri.

Al momento non si registrano feriti gravi, ma la situazione ha richiesto l’intervento del 118 per alcuni malori causati dallo stress e dall’esposizione al getto d’acqua. Non risultano, al momento, fermi ufficiali, ma la Digos sta raccogliendo materiale video e testimonianze per identificare eventuali responsabili di disordini o violazioni.

La Questura di Bologna, in una nota diffusa in serata, ha parlato di “interventi proporzionati per ristabilire l’ordine pubblico”, sottolineando come la manifestazione si fosse rapidamente trasformata in un corteo non autorizzato, che ha tentato di superare le zone interdette alla circolazione. Le autorità hanno inoltre ribadito la necessità di distinguere tra il diritto alla manifestazione pacifica e ogni forma di azione che metta a rischio la sicurezza collettiva.

La giornata di protesta si inserisce in un clima nazionale e internazionale particolarmente teso, in cui le manifestazioni pro e contro la Palestina continuano a suscitare reazioni forti e divergenti. In molte città italiane si sono registrati eventi simili, in alcuni casi pacifici, in altri accompagnati da episodi di tensione.

Bologna, storicamente crocevia di movimenti studenteschi e politici, conferma così il proprio ruolo di snodo nelle dinamiche sociali più accese del Paese. Il centro storico della città, nel pomeriggio, si è trovato improvvisamente sotto i riflettori, con la cittadinanza sorpresa da un’improvvisa militarizzazione dell’area, che ha causato anche disagi alla viabilità e alla mobilità pedonale.

Resta ora da capire se e come le autorità locali e nazionali vorranno intervenire per evitare che situazioni analoghe si ripetano nelle prossime settimane, in un calendario autunnale già fitto di iniziative politiche e commemorative. Gli organizzatori della manifestazione, al momento, non hanno diffuso comunicati ufficiali, ma fonti vicine agli ambienti studenteschi parlano di “repressione inaccettabile” e promettono nuove mobilitazioni nei prossimi giorni.

Nel frattempo, il centro di Bologna torna lentamente alla normalità, ma con molte domande aperte su come coniugare diritto alla protesta e sicurezza pubblica in un contesto sempre più polarizzato.

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