CASERTA – Il virus West Nile torna a colpire nel Casertano e fa un’altra vittima. Un pensionato di 83 anni, residente a Capua, è deceduto all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, dove era ricoverato da alcuni giorni a causa delle complicazioni provocate dall’infezione. Il suo quadro clinico, già compromesso, è peggiorato rapidamente, portandolo alla morte. È l’ottavo decesso collegato al virus nella provincia dall’inizio della stagione estiva.
La scia di lutti comprende, tra gli altri, un 76enne originario di Salerno ma residente a Grazzanise, un 73enne di Maddaloni e un 68enne di Trentola-Ducenta. Numeri che, insieme al crescente tasso di contagio, confermano il Casertano come una delle aree più colpite della Campania e impongono un rafforzamento immediato delle misure di contenimento.
L’ordinanza del sindaco Villani
La notizia del nuovo decesso ha spinto il sindaco di Capua, Adolfo Villani, a firmare un’ordinanza urgente che prevede interventi a tappeto per ridurre la proliferazione della zanzara Culex pipiens, principale vettore del West Nile in Italia.
Il provvedimento dispone:
- monitoraggio delle aree limitrofe all’abitazione dell’anziano deceduto;
- pulizia di terreni incolti e fossati;
- svuotamento o trattamento delle piscine in disuso;
- bonifica di ogni struttura o contenitore che possa favorire ristagni d’acqua.
Parallelamente, l’Asl di Caserta ha intensificato sopralluoghi e campionamenti nelle zone più esposte. L’obiettivo è individuare tempestivamente eventuali focolai larvali e agire prima che le condizioni climatiche – alte temperature e umidità – facilitino la diffusione del virus.
“È fondamentale – ha sottolineato Villani – che ogni cittadino faccia la propria parte, eliminando l’acqua stagnante anche nelle aree private. La prevenzione non può essere solo un compito delle istituzioni: serve la collaborazione di tutti”.
Allerta sanitaria e protocolli ospedalieri
Le strutture sanitarie locali hanno già attivato protocolli specifici per la gestione di pazienti con sintomi compatibili con il West Nile. L’obiettivo è accelerare diagnosi e cure, riducendo il rischio di complicazioni, soprattutto nei soggetti fragili.
Il virus, trasmesso dalla puntura di zanzare infette, è nella maggior parte dei casi asintomatico, ma può provocare febbre, mal di testa, dolori muscolari e, nei casi più gravi, encefalite o meningite. Gli anziani e chi ha patologie pregresse restano i più vulnerabili.
Il quadro nazionale
Il caso di Capua si inserisce in un contesto nazionale di crescente attenzione. Dall’inizio dell’estate, il bilancio italiano è salito a nove vittime, con casi segnalati anche in Veneto, Emilia-Romagna e Lazio.
L’Istituto Superiore di Sanità raccomanda misure personali di protezione: uso di repellenti, installazione di zanzariere, abbigliamento coprente nelle ore serali e riduzione dell’esposizione all’aperto quando le zanzare sono più attive. Sul territorio, intanto, proseguono le campagne di informazione e i piani di disinfestazione comunali.
L’estate, con il suo mix di caldo intenso e acqua stagnante, resta la stagione più favorevole per la trasmissione del virus. Ma la tempestività degli interventi – pubblici e privati – può fare la differenza tra un rischio contenuto e una nuova emergenza sanitaria.