TEHERAN – Notte di fuoco in Iran, dove una serie di attacchi aerei ha colpito obiettivi strategici in diverse città, tra cui Teheran, Tabriz e Hamadan. A Tabriz, un violento bombardamento ha distrutto l’aeroporto locale, mentre a Teheran e Hamadan si sono verificate esplosioni nei pressi di installazioni militari. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) parlano apertamente di una prima fase operativa: “Siamo solo all’inizio”, affermano fonti militari.
Le operazioni hanno scatenato immediate reazioni internazionali, in particolare da parte del presidente degli Stati Uniti, Donald J. Trump, che ha lodato apertamente l’azione israeliana. “Eccellente attacco. Ce ne saranno altri. L’Iran farebbe bene a trattare subito, o non ne resterà più nulla”, ha dichiarato il presidente in una nota diffusa alla stampa.
Israele alza il livello d’allerta diplomatica
Nel timore di ritorsioni, il Ministero degli Esteri israeliano ha ordinato la chiusura temporanea di tutte le rappresentanze diplomatiche nel mondo e la sospensione dei servizi consolari. Il personale è stato invitato alla massima cautela, mentre tutti i cittadini israeliani all’estero sono stati sollecitati a compilare un modulo per comunicare la propria posizione e condizione attuale.
Macron in campo per evitare l’escalation
Nel cuore della crisi si è mosso anche il presidente francese Emmanuel Macron, che ha avuto colloqui telefonici con diversi leader mediorientali e occidentali, tra cui il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, il re giordano Abdullah II, il presidente degli Emirati Mohammed bin Zayed, l’emiro del Qatar, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il premier britannico Rishi Sunak e lo stesso presidente Trump.
In un post pubblicato su X, Macron ha dichiarato: “La pace e la sicurezza devono essere la nostra bussola. La Francia riafferma il diritto di Israele a difendersi, ma esorta tutte le parti alla massima moderazione e a evitare un’escalation incontrollata”.
Tensione altissima, scenario incerto
Gli attacchi arrivano in un contesto già segnato da forti tensioni tra Israele e Iran, con scontri indiretti in Siria, Libano e nelle acque del Golfo. Il raid della notte segna un cambio di passo drammatico, con l’aperta possibilità di un conflitto su larga scala.
Mentre il presidente Trump sottolinea la linea dura e il sostegno a Israele, la comunità internazionale si divide tra chi invoca il diritto alla difesa e chi teme una spirale di violenza incontrollabile. Le prossime ore saranno decisive per comprendere se questa sarà una crisi contenuta o l’innesco di un nuovo fronte di guerra in Medio Oriente.
