Un terremoto di magnitudo 6.2 ha scosso la zona al largo della costa meridionale delle Filippine, a circa 269 chilometri a sud-est di Pondaguitan, una località situata nella provincia di Davao Occidental. L’evento sismico, che si è verificato a una profondità di 117,8 chilometri, è stato rilevato dall’USGS (Istituto Geologico Statunitense), che ha monitorato l’accaduto in tempo reale.
Nonostante l’intensità del terremoto, le autorità locali hanno escluso la possibilità di un tsunami, e non sono state diramate allerte specifiche per eventi marini. Al momento, non risultano segnalazioni di danni significativi né di vittime. Tuttavia, le autorità filippine stanno mantenendo il monitoraggio continuo della situazione, per assicurare la sicurezza delle comunità locali.
Questo terremoto, che si inserisce nel contesto della cosiddetta “Cintura di Fuoco del Pacifico”, una delle zone più sismicamente attive del mondo, è stato percepito principalmente nelle aree costiere, ma la sua profondità ha probabilmente contribuito a limitarne l’impatto diretto sulla superficie.
Resta alto l’allarme riguardo ai possibili effetti collaterali a lungo termine, come scosse secondarie, ma gli esperti sismologi sono fiduciosi che l’evento non evolverà in una crisi maggiore. Il governo filippino, attraverso il suo ente di protezione civile, ha assicurato che continuerà a monitorare la situazione e a fornire aggiornamenti tempestivi.
