Una sospetta emorragia cerebrale potrebbe essere stata la causa della morte di Papa Francesco, spentosi questa mattina alle 7:35 nella sua residenza in Vaticano. Fonti vicine al Vaticano indicano l’ipotesi come una delle più probabili, anche se al momento non è stato ancora rilasciato un bollettino medico ufficiale.
La notizia è stata data dal cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo di Santa Romana Chiesa, con parole intrise di dolore e gratitudine:
“Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Il Vescovo di Roma è tornato alla casa del Padre. La sua vita interamente donata al Vangelo ci lascia un’eredità di fede, coraggio e amore universale, soprattutto verso i poveri e gli emarginati.”
Secondo quanto previsto dal rito delle esequie dei Pontefici, questa sera, alle ore 20, si terrà nella Cappella di Santa Marta il rito della constatazione del decesso e della deposizione della salma nella bara, presieduto dallo stesso cardinale Farrell.
Il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni, ha annunciato che la salma sarà traslata in Basilica il 23 aprile, dove i fedeli potranno rendere l’estremo omaggio al Pontefice argentino. Ha inoltre confermato che il Giubileo “resterà aperto”, segno della volontà della Chiesa di proseguire nel solco tracciato da Francesco.
Papa Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio, è stato il 266° successore di Pietro e il primo gesuita e sudamericano a salire al soglio pontificio. La sua morte improvvisa – e la possibilità che un evento neurologico acuto, come un’emorragia cerebrale, ne sia la causa – ha colto di sorpresa anche molti all’interno della Curia.
Il suo pontificato è stato segnato da una forte impronta pastorale, dalla ricerca della pace, dalla lotta alla povertà e da un costante impegno per una Chiesa più vicina alle periferie esistenziali e spirituali del mondo.
Con la sua scomparsa, la Chiesa entra in un tempo di lutto e riflessione, ma anche di continuità: il messaggio di Francesco — fatto di misericordia, accoglienza e giustizia — resta più vivo che mai.