Un drammatico episodio di violenza ha scosso la tranquillità notturna di Abbiategrasso, alle porte di Milano. Un ragazzo di circa 21 anni, di origine egiziana, è stato ritrovato agonizzante nelle prime ore di sabato in via Fusè, una piccola strada periferica che costeggia un complesso di case popolari, già noto alle forze dell’ordine per situazioni di disagio sociale e microcriminalità diffusa.
A dare l’allarme è stato un residente che rincasava, insospettito dal corpo riverso sull’asfalto. Il giovane presentava gravi ferite da arma da taglio al torace e al braccio sinistro. I sanitari del 118, giunti sul posto intorno alle 2 del mattino, lo hanno immediatamente trasportato in codice rosso all’ospedale di Legnano, dove è andato in arresto cardiaco. Rianimato e sottoposto d’urgenza a un intervento chirurgico, è morto poche ore dopo per la gravità delle lesioni.
L’identità del ragazzo non è ancora certa. Pare utilizzasse diversi alias e le forze dell’ordine stanno procedendo al confronto delle impronte digitali con quelle presenti negli archivi, nel tentativo di restituirgli un nome e comprendere se avesse precedenti penali.
Nel frattempo, un altro episodio inquietante potrebbe essere collegato alla vicenda. Poco dopo il ritrovamento, un uomo di 56 anni si è presentato ai soccorritori raccontando di essere stato aggredito e picchiato da più individui, intenzionati a sottrargli l’auto proprio nei pressi di via Fusè. Al momento, tuttavia, non è ancora possibile stabilire un legame tra i due eventi, e gli investigatori mantengono aperte tutte le piste, dal tentativo di rapina finito in tragedia fino a un regolamento di conti.
Sul luogo dell’aggressione, una zona verde e isolata priva di telecamere di sorveglianza, i carabinieri del comando locale stanno raccogliendo ogni possibile elemento utile alle indagini. Un omicidio che riaccende i riflettori su un’area spesso trascurata e segnata da tensioni sociali mai del tutto sopite.