Un grave episodio di degrado ambientale ha colpito di recente il territorio del Comune di Mongrando, in Piemonte, dove una serie di interventi illeciti e sistematici ha devastato una porzione significativa dell’area protetta denominata Spina Verde, situata tra i torrenti Elvo e Viona.
Negli ultimi mesi, numerosi cittadini hanno segnalato alle autorità locali una crescente attività di danneggiamento e taglio indiscriminato di alberi, fenomeno che ha assunto caratteristiche sempre più estese e ripetute nel tempo. In risposta alle denunce, il Comune di Mongrando e l’Ente Parco hanno richiesto l’intervento dei Carabinieri Forestali del Nucleo di Sordevolo, avviando un’attività investigativa congiunta per risalire ai responsabili.
Un piano sistematico e illegale
Le indagini hanno portato all’identificazione di un allevatore di 63 anni, che operava abusivamente con il proprio trattore su terreni demaniali, di proprietà comunale e anche privati, senza alcun titolo autorizzativo. L’uomo, secondo la ricostruzione degli investigatori, non solo tagliava e asportava il materiale legnoso, ma effettuava anche scavi e riporti di terra per poter accedere con mezzi agricoli fin dentro l’alveo dei torrenti, violando in modo diretto le norme che tutelano l’equilibrio idrogeologico e ambientale della zona.
Le sue azioni, prolungate nel tempo e di ampia portata, hanno causato un danno ecologico rilevante, intaccando la biodiversità locale, compromettendo il paesaggio e alterando gli equilibri naturali dell’area protetta.
Una lunga lista di reati contestati
L’allevatore è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria, e dovrà ora rispondere di una serie di violazioni penali che spaziano dalla normativa ambientale al codice penale. Tra le accuse figurano:
- Asportazione e taglio non autorizzato di piante e movimenti terra in area fluviale (art. 96 lett. f e g del R.D. 523/1904)
- Realizzazione di opere edili senza permessi (art. 181 D.Lgs 42/2004, artt. 31 e 35 D.P.R. 380/2001)
- Furto aggravato di materiale legnoso (artt. 624-625 c.p.)
- Invasione di terreni e danneggiamento (artt. 633-635 c.p.)
- Deturpamento di bellezze naturali (art. 734 c.p.)
- Smaltimento illecito di rifiuti (art. 256 c.1 D.Lgs 152/2006)
Verifiche in corso e danni da quantificare
Attualmente, il Comune, l’Ente Parco e i Carabinieri Forestali stanno proseguendo con rilievi e accertamenti tecnici per quantificare con precisione i danni ambientali provocati e definire le azioni di ripristino necessarie.
Il caso ha suscitato forte indignazione tra la popolazione locale, particolarmente legata al patrimonio naturale del territorio, che rappresenta non solo un valore paesaggistico ma anche una risorsa culturale, ecologica ed economica.
Una ferita per l’ambiente, una sfida per la legalità
L’episodio di Mongrando evidenzia ancora una volta quanto fragile sia l’equilibrio tra attività umana e tutela del territorio. A fronte di azioni scellerate e illegali, è fondamentale che le istituzioni continuino a presidiare e difendere i beni comuni, intensificando controlli e promuovendo la cultura della legalità ambientale.
La Spina Verde, oggi ferita da un gesto irresponsabile, potrà forse tornare a respirare, ma richiederà tempo, risorse e impegno collettivo. Intanto, la giustizia ha iniziato il suo corso.