Un episodio allarmante ha scosso Kabul, dove i talebani hanno fatto irruzione nella sede di Radio Begum, una stazione radiofonica che da anni difende i diritti e l’istruzione delle donne in Afghanistan. Il raid ha portato all’arresto di due membri del personale e all’interruzione immediata delle trasmissioni. La radio, che ha svolto un ruolo cruciale nel fornire informazioni e risorse alle donne afghane, ha prontamente chiesto il rilascio immediato dei suoi dipendenti, sottolineando che la chiusura della stazione avrebbe avuto gravi ripercussioni sulla possibilità di informare la popolazione femminile del paese su temi cruciali come l’istruzione, i diritti civili e la salute.
Secondo quanto riportato dai talebani, l’intervento si giustifica con l’accusa di “violazione delle norme di trasmissione”, poiché Radio Begum sarebbe stata colpevole di diffondere contenuti provenienti da reti televisive straniere, ritenuti inappropriati secondo le linee guida del regime talebano. Un’accusa che riflette l’intolleranza crescente verso qualsiasi forma di media che non rientri nei parametri stabiliti dal nuovo governo afghano, particolarmente per quanto riguarda la libertà di stampa e il diritto delle donne all’informazione.
La chiusura di Radio Begum arriva in un momento di crescente preoccupazione internazionale per la condizione delle donne in Afghanistan, dopo che il ritorno al potere dei talebani nel 2021 ha comportato una drastica repressione dei diritti civili e politici, in particolare quelli delle donne. In molti settori, l’accesso all’istruzione, al lavoro e alla libertà di espressione è stato limitato o addirittura vietato. La radio rappresentava una delle poche voci indipendenti rimaste, offrendo un rifugio sicuro per le donne e le ragazze che cercavano di sfuggire al clima di repressione e discriminazione.
L’incidente ha suscitato una forte reazione tra le organizzazioni internazionali per i diritti umani, che hanno denunciato l’ennesima violazione della libertà di stampa in Afghanistan. La comunità globale teme che il continuo soffocamento delle voci delle donne da parte dei talebani possa compromettere ulteriormente i progressi fatti negli anni precedenti, quando le donne avevano cominciato a guadagnare un maggiore accesso all’educazione e alla partecipazione nella vita pubblica.
La comunità internazionale sta monitorando attentamente la situazione, mentre cresce la solidarietà per Radio Begum e le sue coraggiose operatrici, che continuano a lottare per garantire alle donne afghane il diritto di informarsi e di essere ascoltate. La speranza è che, nonostante la repressione, l’impegno di questi media indipendenti possa continuare a resistere, fungendo da faro di speranza per la parità di genere in un paese segnato dalla violenza e dall’intolleranza.