A cura di Ionela Polinciuc
Un fine settimana drammatico sulle Alpi, dove sei escursionisti hanno perso la vita in diversi incidenti mortali nell’arco di sole 24 ore. I tragici eventi, iniziati domenica 3 novembre, hanno impegnato il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), che è intervenuto su quattro recuperi di vittime nel corso della giornata. Tuttavia, il bilancio è peggiorato il giorno successivo con il ritrovamento di altre due vittime in Val Gardena e sul Monte Chiampon.
In Val Gardena, nella giornata di lunedì 4 novembre, è stato trovato senza vita un ottantenne, disperso dalla giornata di domenica. Nonostante i numerosi sforzi del Soccorso Alpino, l’uomo è stato rinvenuto privo di vita, segnando così un ulteriore lutto tra le montagne alpine.
Sempre lunedì, un altro drammatico ritrovamento è avvenuto sul Monte Chiampon, in Friuli-Venezia Giulia. Un gruppo di escursionisti ha notato un corpo senza vita a quota 1.300 metri mentre scendevano dal sentiero. Immediatamente allertati, i soccorsi hanno coinvolto l’elisoccorso regionale, la stazione di Udine del Soccorso Alpino e la Guardia di Finanza.
In un primo momento, si è ipotizzato che la causa del decesso potesse essere un arresto cardiaco, ma i successivi rilievi hanno confermato che l’uomo è deceduto a seguito di traumi causati da una caduta di circa venti metri. Non è stato possibile determinare l’esatta dinamica dell’incidente in quanto nessuno era presente al momento della caduta. Sul luogo è giunto il medico dell’elisoccorso, che ha potuto solo constatare il decesso. Dopo l’autorizzazione del magistrato, la salma è stata rimossa con l’ausilio di un secondo elicottero.
La serie di incidenti mortali mette in evidenza i rischi connessi all’escursionismo in montagna, anche per chi è esperto. Il Soccorso Alpino, in questi giorni di forte attività, ribadisce l’importanza di una preparazione adeguata, di attrezzature sicure e della consapevolezza delle condizioni meteorologiche.