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EXTATICA: Itinerario oltre le mete contingenti

A cura di Carla Cavicchini

Il 24 maggio all’Abbazia di San Miniato al Monte il concerto per i diritti fondamentali
 della persona e il rispetto delle diversità in nome della pace

Firenze, 20 maggio 2024 – Un concerto per i diritti fondamentali della persona e per il rispetto delle diversità, in nome della pace, attraverso lo scambio e l’apertura. È fissato per venerdì 24 maggio alle 19 all’Abbazia di San Miniato al Monte l’evento EXTATICA | Itinerario oltre le mete contingenti (ingresso gratuito), organizzato da Associazione Culturale Music Priority con il sostegno del Comune di Firenze Assessorato ai diritti e pari opportunità – Direzione Cultura e Sport, in collaborazione con MUS.E – MAD Murate Art District che vedrà esibirsi il gruppo vocale CONfusion, fondato e diretto dall’artista Benedetta Manfriani  con Les Mi.Ladys,ensemble di musiciste docenti presso la Scuola di Musica di Fiesole, che ha concorso alla piena riuscita della manifestazione. Al concerto sarà presente l’assessora per i diritti e le pari opportunità del Comune di Firenze.

EXTATICA vuole essere un’occasione di incontro per promuovere la conoscenza delle diverse culture, la fiducia e la comprensione reciproche, e per contrastare l’intolleranza e la discriminazione. 

Saranno eseguiti brani delle differenti tradizioni spirituali del mondo, che riflettono il senso di mistero e di devozione per la divinità, il cosmo e il senso della vita, in un viaggio tra sonorità arcaiche, tradizionali e contemporanee. Tra i brani eseguiti anche una canzone tradizionale sudafricana di resistenza contro l’Apartheid, una preghiera islamica del Gambia, Sacred Stonespezzo che unisce una melodia gregoriana e una preghiera a Shiva, creando un ponte ideale tra Oriente e Occidente fino al canto dei pigmei del Camerun e a Prayer of the mothers, scritto nel 2016 dalla cantautrice israeliana Yael Deckelbaum in occasione della “Marcia della speranza”

CONfusion è un gruppo vocale inclusivo, transculturale e intergenerazionale in cui si promuovono il senso di comunità e la resistenza attraverso la voce.

Coriste e coristi: Michela Amato, Livia Andretti, Bangally Barrow, Noemi Berti, Isabella Brilli, Melania Ciampolini, Omar Cissey, Antonella Di Santo, Camilla Galaverni, Ilaria Galleri, Luisa Ialeggio, Leandro Lombardi, Marta Mancini, Francesca Marchetti, Davide Parolin, Carolina Piccini, Lucia Pratesi, Elisa Tachis.

Les Mi.Ladys è composto da Oumolkhairy Carroy, Giada Moretti, Lida Rodriguez e Rita Urbani.

EXTATICA | Itinerario oltre le mete contingenti

Venerdì 24 maggio, ore 19
Abbazia di San Miniato al Monte, Via delle Porte Sante 34, Firenze
Ingresso gratuito

Programma

 

●    Sacred Stones, di Sheila Chandra, cantante anglo indiana, che unisce in questo pezzo una melodia gregoriana e una preghiera a Shiva, creando un ponte ideale tra Oriente e Occidente.

●    Ke Arona, canto tradizionale sudafricano in lingua sotho.  È una canzone di resistenza che si è diffusa durante la lotta contro l’Apartheid.Questo tipo di vocalità si è sviluppata a partire dall’incontro tra le tradizioni tribali sudafricane e il canto corale dei Protestanti anglosassoni.  

●    Ederlezi, canto tradizionale delle popolazioni di etnia Rom dei Balcani per la festa di San Giorgio. Celebra la rinascita ed è probabilmente il brano folkloristico in lingua romaní più noto al mondo. 

●    Trisagion, canto della Chiesa ortodossa georgiana dedicato alla Santa Trinità. Secondo il grande compositore Igor Stravinsky le polifonie georgiane donano emozioni che vanno “al di là di qualsiasi opera di musica moderna”. Il canto polifonico georgiano, di grande e variegata complessità, è presente nel territorio della Georgia Caucasica almeno dal IV sec.d.C. ed èstato il primo “patrimonio immateriale dell’umanità” ad essere inserito nella lista UNESCO.

●    Rahman ya Rahman, preghiera islamica, Gambia. La musica in lode ad Allah può trovare posto ovunque, non solo all’interno della moschea. Momenti privilegiati per la musica in ambito religioso sono la lettura salmodiata del Corano, l’invito alla preghiera, l’”ascolto della musica” dei Sufi, fino ai semplici canti religiosi cantati dalla gente del popolo. 

●    Hut song, canto dei Pigmei Baka, Camerun. La polifonia pigmea, dichiarata patrimonio culturale dell’umanità dall’ Unesco, è una delle matrici culturali musicali della civiltà umana. Pur non mancando un repertorio di canti d’intrattenimento, prevale la musica ripetitiva ed estatica per entrare in contatto con il soprannaturale.

●    Down to River to Pray, spiritual tradizionale afroamericano. È possibile che il testo sia stato sovrapposto ad una melodia tribale dei nativi americani. Canto dal duplice utilizzo e significato, usato nelle funzioni liturgiche, divenne presto un segnale di fuga e un messaggio in codice utilizzato dalle vittime della schiavitù per trovare la strada della libertà dai padroni.

●    Bring me little water, Sylvie, è un canto di lavoro scritto da Leadbelly, uno dei più importanti esponenti della musica blues, chitarrista dalla vita travagliata, che lavorò nei campi di cotone e finì più volte dietro le sbarre. Bring me little water, Sylvie sarà eseguito nella versione arrangiata da Moira Smiley.

●    Prayer of the mothers, scritto nel 2016 dalla cantautrice israeliana Yael Deckelbaum in occasione della “Marcia della speranza”. Durante la manifestazione 4.000 donne arabe ed ebree, hanno marciato assieme verso Gerusalemme per chiedere pace. Circa 15.000 donne hanno in seguito preso parte alla protesta presso il palazzo del parlamento della capitale: “la pace non è un’utopia” è lo slogan del movimento. In lingua ebraica, araba e inglese.

●    Siyahamba, canto simbolo della resistenza anti Apartheid in lingua kosu (popolo Zulu, Sud Africa). Il testo dice: “Siyahamb’ ekukhanyen’ kwenkos. We are marching in the light of God”.

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