A cura di Luigi Rubino
Unico aggettivo, fenomenali. Musetti, Sonego, Bolelli, Arnaldi e Sinner. E’ la formazione del quintetto azzurro della rachetta guidato dal ct Filippo Volandri che dopo 47 anni dall’ultima edizione vinta da Barazzutti, Panatta, Bertolucci e Zugarelli con Pietrangeli capitano, porta a casa la famosa e preziosa insalatiera, la Coppa Davis, superando con una vittoria indimenticabile l’Australia.
Un’impresa, che si è concretizzata nel tempo, gionata dopo giornata facendo fuori avversari di grosso calibro ed ostici, come la Serbia di Djokovic in semifinale.
Determinante è stata in finale un’altra giocata del giovane “rosso” che ha regalato il punto del 2 a 0 che ha permesso al team azzurro di aggiudicarsi la Coppa che fa felici gli italiani, e soprattutto i tanti appassionati del mondo della racchetta, “made in Italy.”
“Noi abbiamo fatto la storia – ha detto il fenomeno azzurro Sinner. Vero perchè anni sono trascorsi dall’ultima coppa vinta. Vincere quindi era ora. E l’Italia del tennis lo ha fatto grazie al suo campione emergente che ha sempre lottato, sferrato colpi di magia dall’inizio alla fine in una competizione di grande prestigio internazionale, battendo i grandi della racchetta, senza timore alcuno.
Sinner, il ragazzo 22enne di San Candido, paese a sud delle splendide Dolomiti, come un fiore in crescita è sbocciato in fretta e bene. Dieci successi in 15 confronti con i top – 5, 4 trofei e un prize money quadruplicato sono numeri da favola ottenuti grazie a potenza, velocità e forza mentale; tutte qualità indispensabili per emergere nello sport.
Importante è ora non fermarsi. Con questo campione o meglio già fuoriclasse, il tennis italiano può solo crescere.