8 Maggio 2024, mercoledì
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Si suicida in diretta su TikTok, il Padre: “l’invidia di queste inutili persone malvagie lo ha ucciso”

A cura di Annalisa Di Vita

Vincent Plicchi aveva 23 anni e martedì 10 ottobre ha compiuto un gesto estremo togliendosi la vita in diretta su Tiktok con migliaia di spettatori collegati che hanno chiamato i soccorsi con la speranza di salvarlo, purtroppo non c’è stato nulla da fare. 

“Inquisitor Ghost”, il suo nickname noto sui social, era un TikToker bolognese conosciuto sia in Italia che all’estero per il cosplay di Ghost, un personaggio di un conosciuto videogame di guerra, Call of Duty, indossava una maschera da teschio ed era vestito di nero, martedì sera durante la live ha ripetuto più volte la frase “I’m not ready”, per poi allontanarsi dall’inquadratura e impiccarsi in un angolo della sua stanza. 

Vincent lavorava in uno studio di tatuaggi, era un creatore di contenuti digitali e un appassionato di cosplayer, pare fosse in cura da uno psicoterapeuta. 

Secondo diverse ricostruzioni che girano online, il ragazzo avrebbe conosciuto una ragazza diciasettennenella fandom di Call of Duty. La stessa che si è finta maggiorenne, dopo uno scambio di messaggi,  ha pubblicato intenzionalmente le chat con la vittima, provocando così numerose critiche e accuse di “pedofilia” nei suoi confronti.

Il padre del ragazzo racconta “Ci siamo sentiti al mattino e mi ha detto che aveva mal di testa e non sarebbe andato al lavoro. Poi alle 21.10 l’ho chiamato per chiedere se avesse bisogno di medicine, e mi ha detto di no. Oggi penso che avesse paura che qualcuno lo aspettasse sotto casa per via di quelle accuse infamanti. Verso le 23, una ragazza che lavora con lui mi ha buttato giù dal letto, suonandomi al campanello dicendo che era successo qualcosa. Ho provato ad aprire la porta senza riuscirci, poi dal balcone ho tirato su la serranda e l’ho visto”.

Il cyberbullismo è definito come azioni aggressive, provocatorie, discriminatorie e intenzionali nei confronti di una persona singola o di un gruppo attraverso l’utilizzo dei social, di chat e in generale di internet con lo scopo di fare del male. 

Il padre di Vincent ha lanciato un appello “Mio figlio era un creatore molto originale, un vero artista, ma l’invidia di queste inutili persone malvagie lo ha ucciso, hanno organizzato una storia falsa sul mio amato figlio, era così delicato dentro e non poteva sopravvivere per essere così aggressivamente diffamato. L’unico modo che ha trovato per proteggersi dal disonore e dimostrare la sua innocenza è stata la sua morte; Ragazzi, state attenti a queste community, vivete la vostra vita nella realtà, non posso credere che oggi sto seppellendo mio figlio. Lui che per me, il fratello e la sorellina era un cuore puro”.

Le parole del padre della vittima il giorno dopo la tragedia sono state “Non ci sono dubbi che mio figlio sia stato vittima di cyberbullismo. Deve essere fatta giustizia”. 

Se pensi di essere vittima di cyberbullismo o lo sei racconta la verità, chiedi aiuto e denuncia, non tenerlo nascosto anche se provi vergogna, imbarazzo, non è mai tardi!

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