A cura di: Di Mambro Dolores: Docente Pedagogista
Edson Arantes do Nascimento,noto al mondo come Pelé, la perfezione nel calcio. Nasce a Três
Corações, in Brasile, il 23 ottobre del 1940.
Figlio di un ex calciatore, Joas Ramos do Nascimento e Maria Celeste Arantes, cameriera.
Il nome Pelé gli venne affibbiato da un compagno di scuola, anche se al diretto interessato non
piaceva proprio questo nomignolo, ma in breve tempo tutti iniziarono a chiamarlo in tal modo che
se ne fece una ragione. Da bambino si guadagnò compensi extra pulendo scarpe e quando il padre
gli disse di giocare a causa della povertà familiare non potendo acquistare un pallone giocò con un
calzino o stracci riempiti con carta e legati con un laccio, oppure con un frutto di mango.
Un’ infanzia difficile tra le favelas di San Paolo, iniziando a giocare in diverse squadre amatoriali e
riuscì a distinguersi da altri compagni grazie al suo talento, per poi passare al successo sul campo
fino alla vittoria dei mondiali nel 1958.
Pelé ha più volte dichiarato che gli insegnamenti ricevuti dal padre erano ritenuti fondamentali per
la formazione della sua personalità.
La grandezza e l’importanza di Pelé nella storia del calcio e del Brasile è stata descritta in vari modi
e ha anche altre dimensioni, che vanno dall’estetica dei suoi gesti sportivi alla longevità della sua
fama, fino all’impatto che la sua personalità ha avuto nell’affermazione del calcio come fenomeno
mondiale e nell’evoluzione della società brasiliana.
Record di gol segnati 1.281 in 1.363 partite e tre volte vincitore di una coppa del mondo. Dirigente
sportivo ed ex calciatore, tra i migliori di sempre e della storia del calcio, l’incredibile aneddoto che
diede vita alla leggenda della numero 10.
Viene ritenuto un super campione non solo in campo, ma anche fuori, considerato Patrimonio
storico sportivo dell’umanità per il Brasile.
Inserito nel TIME 100 Heroes & Icons del ventesimo secolo, conferendogli il titolo di “Cittadino
del mondo” dall’Onu dopo a ver lasciato il calcio nel 1977, diventando ambasciatore UNESCO e
UNICEF.
Un grande uomo i prima linea mediante la sua Fondation per diffondere l’istruzione e combattere la
povertà. Un simbolo eterno dell’amore e della passione per il pallone, un vero mito che è stato
accolto in 88 nazioni, ricevuto da 70 premier politici,40 capi di stato e tre papi.
Nonostante la sua scomparsa a 82 anni, è destinato a sopravvivere non solo nella storia dello sport,
ma nella cultura umana, genio, eleganza, pace e sorriso, collegamento tra identità cultura e
tradizioni.
“Tutti noi siamo essere umani, nessuno è meglio o peggio dell’altro e non dovremmo dimenticarlo
mai.” Pelé. (2009)