A cura di Luigi Castiello
La notte di San Silvestro, il 31 dicembre, la maggior parte degli animali selvatici e domestici non sopporta il rumore dei botti. Basta pensare che l’uomo ha un udito con una percezione compresa tra le frequenze denominate infrasuoni, intorno ai 15 hertz, e quelle denominate ultrasuoni, sopra i 15.000 hertz. Cani e gatti, invece, dimostrano facoltà uditive di gran lunga superiori: il cane fino a circa 60.000 hertz mentre il gatto fino a 70.000 hertz.
I botti provocano soprattutto gli animali selvatici una naturale reazione di spavento, stress, ansia e terrore con conseguente perdita dell’orientamento, esponendoli così al rischio di smarrirsi o di essere investiti, ed in casi ancor più gravi, una esplosione più ravvicinata può causare conseguenze ancora più drammatiche come il ferimento o la morte, questa può essere provocata anche in maniera deliberata da chi utilizza i fuochi in modo crudele, torturando e uccidendo animali volontariamente.
Mentre per chi possiede animali domestici come cani e gatti deve seguire alcuni accorgimenti: se si tratta di gatti, è bene rinchiuderli in luoghi tranquilli (garage, bagno, ecc.), possibilmente chiudendo le finestre in modo che non vedano i bagliori, alzare il volume del televisore coprendo in modo parziale i rumori dei botti; comportarsi in modo del tutto normale, soprattutto nel caso dei cani, senza cercare di rassicurare e di accarezzare l’animale se questo mostra paura, magari distrarlo con un gioco, se il cane vede che il proprietario non si agita, di conseguenza si sentirà più tranquillo.
Il governo deve farsi carico di questa problematica, ed affrontare il problema emanando una legge nazionale che vieti definitivamente l’uso dei botti, fondamentale sarebbe realizzare un’indagine ufficiale volta a quantificare ogni anno il numero degli animali morti o feriti a causa dei botti di “Capodanno” perché questa possa aiutare a sensibilizzare, soprattutto i più giovani, sulla portata e sulla gravità del fenomeno in questione.
