“Sempre più plastica in mare”
a cura di Luigi Rubino
Il Mediterraneo è in pericolo. Sono ben 33.800 le bottiglie di plastica al minuto , di cui l’82% è monouso, imballaggi, e sacchetti che vengono scaricati a mare dall’uomo.
Ognuno di questi rifiuti ci mette anni per scomparire del tutto. Le conseguenze sono atroci. Centinaia di esemplari, tra flora e fauna marina, muoiono, soffrono, scompaiono per sempre. L’habitat naturale, piano piano scompare e con esso l’intero ecosistema.
In base ad alcuni studi effettuati, in un minuto l’equivalente di 500 container pieni di plastica finisce negli oceani.
Sul mare Nostrum troviamo livelli altissimi di microplastica. Ben 19 milioni di frammenti su di una soglia di un solo metro quadrato. Sono, inoltre 134 le specie di pesci, tartarughe e mammiferi marini che ingeriscono plastica.
Non possiamo stare a guardare. Il “wwf “ lavora da tempo su diversi fronti: riciclo, produzione, gestione dei rifiuti e ricerca di alternative concrete. Il miglior suggerimento? L’associazione ecologista ha intenzione di battersi per rendere l’imposizione plastica una priorità nell’agenda dei Governi del Mondo.
Fondamentale diventano pertanto la Convenzione di Barcellona, le politiche nazionali e dell’UE tra cui i divieti di alcuni tipi di plastica monouso. Inoltre, da due anni il “wwf Sub” si sta occupando anche delle cosiddette reti fantasma nel fenomeno conosciuto come “ bycatch” che rientra nella campagna “ GenerAzioneMare,” un progetto che va avanti con la collaborazione del Comando generale del Corpo della Capitaneria di Porto che consente di individuare ed intervenire, con apposita mappatura, su tutti i fondali, individuando le reti abbandonate e disperse in fondo al mare e che rappresentano un pericolo costante non solo per i pesci, ma anche per l’uomo stesso.
Le segnalazioni delle reti abbandonate potranno essere segnalate al wwf dai semplici frequentatori del mare, tramite una scheda di segnalazione che si troveranno durante le immersioni. Un’altra scheda l’associazione la realizzata per ulteriori attività che possano minacciare il Mare Nostrum, la cui rilevazione sarà utile anche per sollecitare eventuali interventi della Capitaneria di Porto. Le schede, una volta compilate, dovranno essere spedite all’indirizzo email di wwf S.U. B ( sub@wwf.it)